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PRIMO ATTO

A sipario chiuso il tema musicale "Storie di Periferia" (armonica e chitarra).
Si apre il sipario.

PROLOGO.

TONY

Un giorno splendido d'Aprile
in una casa povera dentro a un cortile
veniva al mondo di mattina,
gli occhi grandi e neri, un fiore di bambina.
La voce fece il giro in fretta di tutto il paese
la vennero a guardare tutti quanti e passò un mese.
Il nome suo fu tra i più belli
fu Marianovella, dai lunghi capelli,
con gli occhi crebbe, dei parenti,
ch'erano felici, ch'erano contenti.
Non era ancora giunto il tempo di fare l'amore,
ma intanto lei veniva su che somigliava a un fiore.
A sedici anni un ragazzino
nove in matematica, dieci in latino,
innamorato come tanti... ma
lei non rispose, non voleva amanti.
Sembrava fosse condannata dalla sua bellezza,
perché passarono vent'anni senza una carezza.
Un po' delusa un po' smarrita
ma ancora la certezza che non è finita
e una bellezza nel suo volto
di un prezioso fiore che nessuno ha colto.
Ti ricordi di me?
Le lacrime che ho pianto sui tuoi passi,
e tu che non sapevi dirmi niente
coi tuoi pensieri sciocchi nella mente.
Mi vieni incontro adagio adagio,
prendi la mia mano io non ho il coraggio
di dirti guardati allo specchio,
solamente il cuore adesso non è vecchio,
un bacio dato in fretta un volo breve di farfalla,
finisce qui il sogno d'amore di Maria Novella.
Adesso tra i capelli bianchi
gli occhi grandi neri sono tristi e stanchi
ma una bellezza nel suo volto
di un prezioso fiore che nessuno ha colto.

Tony esce di scena.
Vanno su pianissimo quattro luci dall'alto
che scoprono altrettanti covoni di fieno.
Sono gli attori vestiti di stracci e disposti
in quattro gruppi.
I covoni si animano.

SPAZZINA

Storie vecchie storie di periferia
che non cambieranno mai
nascono sui marciapiedi della via
per finire poi chissà.
Se c'è la vita, la vita che c'è
tu devi chiederti come e perché.

TUTTI
Qui tra tanta gente di periferia
c'è chi viene c'è chi va
l'angolo di strada, questa è casa mia
qui mi troverai se vuoi.
Piena di baracche è la periferia
cani e gatti in libertà
gente che sta ai margini della città
che non vede che non sa.
Se c'è la vita, la vita che c'è
tu devi chiederti come e perché.
Storie vecchie storie di periferia
che non cambieranno mai
nascono sui marciapiedi della via
per finire poi chissà.
Pullula di sogni la periferia
vecchi stracci in libertà
volano seguendo la tua fantasia
e sei Re della città.
Se c'è la vita, la vita che c'è
tu devi chiederti come e perché.

Solo orchestra (piano a puntine) del tema completo
mentre tutti mimano le varie situazioni
su una strada di periferia.

CORO

Se c'è la vita la vita che c'è
tu devi chiederti come e perché.
Piena di illusioni è la periferia
quanto è dura la realtà
vuoi cambiare il mondo, ma la tua è pazzia
parti e prima o poi stai qua.
Come si può odiare la periferia
quando non si sa cos'è.
Come si può amare la periferia
quando è proprio dentro di te.

Il tema ripete a 3/4.
I due ballerini vanno al centro ed inizia una danza
festosa, gli altri si uniscono man mano.
Il tema musicale continua festoso poi
comincia a rallentare.
Gli attori si muovono con movimenti sempre più lenti.
Le luci si affievoliscono con il movimento degli attori.
Sta per succedere qualcosa.
L'arco che si muove nella semioscurità
è alla ricerca lenta di qualcuno.
Mario sta seduto per terra con la testa bassa.
Sul fondo la luce scopre Maria che comincia
a cantare andando verso Mario.

MARIA

Sei sempre là come un pazzo a pensare
e gettare i pensieri in fondo al mare.
Come un uomo che è stanco della gente
un uomo a cui la vita non dà niente.
Ed io che so delle tue delusioni
capisco tutto, tutte le ragioni,
ma darei non so che per rivederti
a vincere battaglie e a compiacerti.
Hai della vita delle strane opinioni
credi che il mondo sia dei mascalzoni,
che il sole il giorno risplenda per tutti
ma baci in fronte solo i farabutti.
Ti senti vecchio, dici d'esser cambiato,
ma lo dici dal giorno che sei nato,
e con te stesso tu non sei sincero:
quello che io conosco è un uomo vero.
Ma resti lì a morire d'inedia,
è tempo che finisca questa storia.
Dove hai buttato superbia ed orgoglio?
Un uomo come te io non lo voglio.
Voglio vederti felice come quando
in mezzo a tanta gente tu soltanto
e nei tuoi occhi c'ero solo io
che tempi erano quelli amore mio.

Mario alza piano piano la testa.

MARIO

Ho girato il mondo in lungo e in largo
dopo un sacco d'anni di galera
e ne ho viste tante, di tutti i colori;
la faccia della fame quella nera.
Treni e navi carichi di schiavi
dove vale un soldo la tua vita.
Strade lunghe e larghe di metropoli
dove sei nessuno in ogni caso.

Questo perché, perché
volevo ritornare qui,
e dimostrare a te
d'essere un altro uomo.
Questo perché, perché
volevo correre da te
con una vita diversa
da vivere con te.

Ho percorso oceani di fango
traversato fiumi sempre in piena
e deserti di scorpioni e vipere
valli piene di croci senza nome.
Ho cercato di non soffocare
tutte le mie idee di libertà
ed ho preso a pugni gigantesche mura
per rifarmi una vita d'onestà.

Questo perché, perché
volevo ritornare qui,
e dimostrare a te
d'essere un altro uomo.
Questo perché, perché
volevo correre da te
con una vita diversa
da vivere con te.

MARIA
Il sole è alto, ha i riflessi dell'oro
rimboccati le maniche tesoro
non sai che forza può dare l'amore
il mondo è cominciato da poche ore.
Voglio vederti felice come quando
in mezzo a tanta gente tu soltanto
e nei tuoi occhi c'ero solo io
che tempi erano quelli amore mio!

MARIO
"Amore mio, (parlato)
questa è l'ultima lettera che ti scrivo da quest' inferno:
tra due giorni uscirò di qui e sarà tutto diverso.

MARIA
La prima cosa che voglio fare è correre, (parlato)
correre per la città da un capo all'altro,
fino a non poterne più.

MARIO
Voglio portarti in giro per il mondo (parlato)
nei posti più belli che esistono.

MARIA
Adesso non so dove e come, (parlato)
ma in questo momento è la cosa che più desidero.

MARIO
Solo che mi sento stanco, vecchio. (parlato)
La società con tutto il suo apparato di leggi,
di ammonimenti, di moniti, di falsa morale,
ti ha beccato, qualche volta giustamente,
ma ti ha tolto alla vita per lunghi,
interminabili anni e, dal quel momento in poi,
sarà la tua più grande nemica,
perché tu sarai sempre un nemico della società, comunque!

MARIA
Tornerà la primavera (canta)
tornerà il sereno anche per noi
io non posso immaginare
che continui ad essere così.
Piove, tuoni e fulmini ma finalmente il sole vincerà. Nasceranno rose rosse
nasceranno primule e lillà.

Tu non lo sai:
può far miracoli una donna
che, come me,
non vuole rinunciare a te.

Tornerà la primavera
tornerà il sereno anche per me.
L'alba dopo il buio della notte
l'orizzonte scoprirà.
Scaccia i tuoi pensieri tra i ricordi
guarda dentro agli occhi miei
troverai la luce di chi crede
che un domani ci sarà.

Tu non lo sai:
può far miracoli una donna
che, come me,
non vuole rinunciare a te.

L'orchestra ripete un ritornello.

Tu non lo sai
può far miracoli una donna
che come me
non vuole rinunciare a te.

MARIO
Non è facile sai
per un uomo ch'è uscito di galera
è dura la realtà,
non ha posto per lui la società.

CORO (uomini)
Non c'è posto nella società.
Non c'è posto nella società.

MARIO
Chi ha sbagliato una volta
deve mettersi in testa che per sempre
lui la pagherà,
che per tutta la vita pagherà.

CORO
Non c'è posto nella società.
Non c'è posto nella società.

MARIO
Tu lo sai che non è
che mi manchi la voglia di lottare,
ma come si può
se la gente ti guarda e dice "no"?

CORO
Se la gente guarda e dice "no"!
Se la gente guarda e dice "no"!
Non c'è posto nella società.
Non c'è posto nella società.

Orchestra (Storie di periferia)

MARIA
Lo so che non è facile, (parlato)
ma vedrai che prima o poi le cose cambieranno:
basta volerlo fermamente.

MARIO
No! No! Perché ti hanno insegnato a odiare
a non fidarti di nessuno,
a considerare nemici tutti, tutti!
Perché questo ti hanno insegnato, in galera!

CORO
Non è facile sai
per un uomo ch'è uscito di galera
è dura la realtà,
non ha posto per lui la società.

Non c'è posto nella società.
Non c'è posto nella società.

Chi ha sbagliato una volta
deve mettersi in testa che per sempre
lui la pagherà,
che per tutta la vita pagherà.

Non c'è posto nella società.
Non c'è posto nella società.

La galera prepara
una schiera di gente emarginata
che non troverà
una strada che sia la giusta mai!

Non c'è posto nella società.
Non c'è posto nella società.

Questa è la legge che
regna tra di noi
alla quale non si può sfuggire mai.
Prova a cambiare strada
prova a dire "no"
non c'è logica che tenga,
non si può.

Mario va verso il CORO che gli tende le mani, mentre le luci vanno giù.

 


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