CIVILTA
(Evangelisti/Conrado/Renatozero)
Dovè un uomo senza più battaglie,
Dovè un uomo senza più medaglie,
Dovè un uomo,
Che la vita non sceglie.
Dovè un uomo senza più montagne,
Dovè un uomo senza più menzogne,
Dovè un uomo,
Che lamore non coglie.
Se quel frutto ha finito
Di essere proibito e
Guarda me che non ho più un pensiero una mente e..
Guarda me che non ho più neanche un nome decente,
Che ho vissuto per niente,
Che ho rubato un po.
Io con fatica ho costruito questo mondo mio,
Sugli errori ed i motori di una strana civiltà,
Che ha per volto i miei rimorsi e brucerà,
Cè chi da sempre ha violentato la mia volontà,
È lamore o forse il tempo,
Chi per me deciderà,
Chi per ultimo quel filo spezzerà.
Chissà cosè un uomo senza più la strada,
Cosè un uomo senza più una meta,
Cosè un uomo,
Che a qualcosa non ceda.
Cosè un uomo senza il suo coraggio.
Un guerriero senza tatuaggio.
Cosè un uomo che ricatta la sorte,
E imbrogliando la morte ancora nascerà
E sono io che vivo ormai dei miei giorni contati,
Che faccio sogni sbiaditi,
Che ho paura anchio.
E sono io che vado via solo,
Con queste mani ad arginare i confini tra il vero e lirreale.
Io sullorgoglio ho costruito questo mondo mio,
E le formule le valvole di una strana civiltà,
Paradiso di sciacalli, avanzo di bordelli io,
Io quelluomo un animale un giocoliere io.
Io che trucco le mie carte e sfotto il mio destino io,
Senzali ho già sconfitto il vento ed io
ho vinto!