Franca Rame è stata un’attrice, drammaturga e attivista italiana di straordinario talento e coraggio, nota per il suo impegno politico e sociale, oltre che per la sua brillante carriera teatrale. In questa biografia di Franca Rame, ripercorriamo la vita e il contributo di una figura centrale nella cultura italiana del Novecento, che ha saputo unire arte e militanza in modo unico e potente.
Franca Rame nacque l’18 luglio 1929 a Parabiago, in provincia di Milano, in una famiglia profondamente legata al mondo dello spettacolo. Il padre, Domenico Rame, era attore e capocomico di una compagnia teatrale di tradizione popolare, mentre la madre, Emilia Panciroli, era anch’essa attrice. Cresciuta nel mondo delle tournée e del teatro di piazza, Franca Rame respirò fin da piccola l’arte della recitazione, esibendosi già in tenera età.
Questo contesto familiare la formò artisticamente e le diede una solida base per sviluppare uno stile personale, fortemente ancorato alla tradizione ma aperto all’innovazione e all’impegno civile.
Uno snodo fondamentale nella biografia di Franca Rame fu l’incontro, avvenuto negli anni Cinquanta, con l’attore e autore Dario Fo, che divenne suo compagno nella vita e nell’arte. I due si sposarono nel 1954 e iniziarono una lunga e proficua collaborazione teatrale che avrebbe segnato profondamente la scena culturale italiana.
Insieme fondarono nel 1958 la compagnia teatrale Dario Fo–Franca Rame, con cui portarono in scena opere di grande successo, spesso caratterizzate da uno stile satirico, politico e provocatorio. Tra le loro prime produzioni si ricordano “Gli arcangeli non giocano a flipper” e “Settimo: ruba un po’ meno”. Franca Rame non era solo attrice, ma anche autrice, regista, organizzatrice e punto di riferimento per il gruppo teatrale.
Negli anni Sessanta e Settanta, Franca Rame divenne sempre più attiva nel movimento femminista e nelle lotte sociali. Fondò con Dario Fo il collettivo Nuova Scena, ispirato al modello del teatro militante, e successivamente il gruppo La Comune. Portò in scena spettacoli di denuncia, affrontando tematiche come l’oppressione della donna, il lavoro operaio, la giustizia e la violenza di Stato.
Un punto drammatico nella biografia di Franca Rame fu il sequestro e la violenza subita nel 1973 da parte di un gruppo di militanti neofascisti, con la complicità di apparati deviati dello Stato. Questo evento tragico non la fermò: al contrario, Franca lo affrontò pubblicamente e con grande coraggio, trasformando il dolore in arte. Scrisse e interpretò il monologo “Lo stupro”, un testo crudo e diretto che raccontava la sua esperienza, diventando un simbolo di lotta contro la violenza sulle donne.
Oltre al teatro, Franca Rame fu impegnata direttamente anche nella politica istituzionale. Nel 2006 venne eletta senatrice nelle file dell’Italia dei Valori, accettando il mandato per portare all’interno del Parlamento italiano le istanze dei movimenti civili. Durante la sua esperienza in Senato, si occupò soprattutto di diritti delle donne, giustizia sociale e cultura.
Tuttavia, delusa dalle dinamiche politiche tradizionali e dalla mancanza di reale volontà di cambiamento, lasciò il suo incarico nel 2008. Anche in questa fase della sua vita, Franca Rame dimostrò coerenza e integrità morale, elementi ricorrenti in tutta la sua biografia.
Franca Rame continuò a scrivere e recitare fino agli ultimi anni della sua vita. Anche dopo la morte di Dario Fo nel 2016, il suo nome è rimasto indissolubilmente legato a quello del compagno, ma ha sempre mantenuto una forte identità autonoma come artista e intellettuale.
È scomparsa il 29 maggio 2013 a Milano. La sua morte suscitò un’ondata di commozione in tutta Italia, con numerosi omaggi da parte del mondo della cultura, della politica e del teatro.
Questa biografia di Franca Rame racconta una vita intensa, segnata da successi artistici, impegno civile e grande umanità. Attrice straordinaria, scrittrice acuta, donna coraggiosa e tenace, Franca Rame ha lasciato un’eredità culturale e morale ancora oggi viva e attuale. Il suo teatro, fatto di parole che graffiano, emozionano e fanno pensare, continua a essere un punto di riferimento per chi crede che l’arte possa e debba cambiare il mondo.
Gli arcangeli non giocano a flipper (1959)
Settimo: ruba un po’ meno (1964)
Mistero Buffo (1969)
Morte accidentale di un anarchico (1970)
Fedayn (1972)
Tutta casa, letto e chiesa (1977)
Lo stupro (1975)
La madre (1976)
Parliamo di donne (1978)
Grasso è bello! (1981)
Sesso? Grazie, tanto per gradire! (1996)
Aveva due pistole con gli occhi bianchi e neri