Bernardo Bertolucci

Bernardo Bertolucci biografia

Bernardo Bertolucci è stato uno dei registi italiani più celebri e influenti a livello internazionale. Autore raffinato, spesso controverso, capace di unire impegno politico, profondità psicologica e una straordinaria sensibilità visiva, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del cinema. Questa Bernardo Bertolucci biografia ripercorre le tappe fondamentali della sua vita e della sua carriera, tra successi internazionali, collaborazioni illustri e una continua ricerca artistica.

Le origini e la formazione

Bernardo Bertolucci nacque a Parma il 16 marzo 1941, figlio del poeta Attilio Bertolucci e di Ninetta Giovanardi, insegnante. Cresciuto in un ambiente colto e stimolante, fin da giovanissimo si interessò alla letteratura e alla poesia. A soli 21 anni vinse il Premio Viareggio Opera Prima con il libro In cerca del mistero (1962), dimostrando una precoce maturità artistica.

Il suo destino, tuttavia, si spostò presto verso il cinema. Dopo aver abbandonato gli studi universitari in Lettere, entrò come assistente sul set di Pier Paolo Pasolini per il film Accattone (1961). Da quel momento in poi, la biografia di Bernardo Bertolucci si intreccia con la storia del cinema italiano d’autore.

L’esordio dietro la macchina da presa

Bertolucci debuttò come regista nel 1962 con La commare secca, un giallo d’autore che già mostrava una forte attenzione alla struttura narrativa e all’introspezione dei personaggi. Ma fu con Prima della rivoluzione (1964), ispirato a Stendhal e al clima politico degli anni ’60, che iniziò a definire il suo stile: un cinema colto, influenzato dalla filosofia, dalla letteratura e dal marxismo.

Negli anni successivi, approfondì il legame tra individuo e società, tra desiderio e repressione, girando film complessi e profondi, spesso con sceneggiature ricche di riferimenti culturali e visivi.

I grandi successi: da Il conformista a Ultimo tango a Parigi

La Bernardo Bertolucci biografia raggiunge un punto di svolta con Il conformista (1970), tratto dal romanzo di Alberto Moravia. Il film, ambientato nell’Italia fascista, ricevette il plauso della critica internazionale per la sua bellezza visiva e per la potenza della narrazione. Diretto con grande maestria, segnò l’inizio della collaborazione con il direttore della fotografia Vittorio Storaro, con cui Bertolucci realizzò le sue opere più iconiche.

Nel 1972 uscì Ultimo tango a Parigi, con Marlon Brando e Maria Schneider. Il film, carico di erotismo e ambiguità psicologica, divenne un caso internazionale: fu censurato in Italia, provocò polemiche accese, ma consacrò Bertolucci come autore di fama mondiale. Nonostante le controversie, il film fu candidato all’Oscar per la regia e la sceneggiatura.

Novecento e l’ambizione epica

Nel 1976 Bertolucci presentò uno dei suoi progetti più ambiziosi: Novecento, una saga epica sulla storia contadina e politica dell’Italia dal 1900 al dopoguerra. Il film, diviso in due parti e lungo oltre cinque ore, vede un cast internazionale (Robert De Niro, Gérard Depardieu, Donald Sutherland, Burt Lancaster) e rappresenta il suo omaggio al cinema come strumento di memoria storica.

Il trionfo di L’ultimo imperatore

Il momento di massima consacrazione della carriera di Bertolucci arriva nel 1987 con L’ultimo imperatore, biografia del giovane imperatore cinese Pu Yi. Girato con il permesso del governo cinese nella Città Proibita, il film ottenne un successo globale.

L’ultimo imperatore vinse 9 premi Oscar, tra cui Miglior film, Miglior regia e Miglior sceneggiatura non originale, rendendo Bertolucci il primo regista italiano a ottenere questi riconoscimenti negli Stati Uniti.

Le ultime opere e la poetica della decadenza

Negli anni successivi, Bertolucci continuò a realizzare film che riflettevano sull’identità, la memoria e il desiderio:

  • Il tè nel deserto (1990) – tratto da Paul Bowles

  • Io ballo da sola (1996) – un racconto di formazione nel Chianti

  • L’assedio (1998) – intimo e minimalista

  • The Dreamers – I sognatori (2003) – ambientato nella Parigi del ’68

  • Io e te (2012) – tratto da Niccolò Ammaniti, ultimo film della sua carriera

Vita privata e morte

Bertolucci fu sposato con la sceneggiatrice Clare Peploe e visse a lungo tra Roma e Parigi. Colpito da una malattia alla colonna vertebrale, negli ultimi anni fu costretto sulla sedia a rotelle, ma non abbandonò mai l’arte e il pensiero critico.

Morì a Roma il 26 novembre 2018, all’età di 77 anni. La sua scomparsa fu commemorata in tutto il mondo, e numerosi cineasti lo salutarono come un poeta del cinema.

Bernardo Bertolucci biografia: il regista che fece del cinema un linguaggio universale

Questa Bernardo Bertolucci biografia racconta la parabola di un artista che ha attraversato generazioni, scuole di pensiero e frontiere culturali, sempre con uno sguardo personale, coraggioso e profondo. Il suo cinema resta oggi un punto di riferimento per chi cerca emozione, bellezza e consapevolezza sociale.

Filmografia

La commare secca (1962)
Prima della rivoluzione (1964)
Partner (1968)
Il conformista (1970)
La strategia del ragno (1970)
Ultimo tango a Parigi (Last Tango in Paris, 1972)
Novecento (1976) – Parte I e Parte II
La luna (1979)
La tragedia di un uomo ridicolo (1981)
L’ultimo imperatore (The Last Emperor, 1987)
Il tè nel deserto (The Sheltering Sky, 1990)
Piccolo Buddha (Little Buddha, 1993)
Io ballo da sola (Stealing Beauty, 1996)
L’assedio (Besieged, 1998)
The Dreamers – I sognatori (2003)
Io e te (2012)

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