Ave Ninchi è stata una delle attrici italiane più versatili e amate del Novecento. Caratterista straordinaria, dotata di una presenza scenica inconfondibile e di una naturale empatia comunicativa, ha attraversato con grazia e talento oltre quarant’anni di cinema, teatro e televisione. In questa biografia di Ave Ninchi, ripercorriamo le tappe fondamentali di una carriera ricchissima e spesso sottovalutata, ma centrale nella storia dello spettacolo italiano.
Ave Ninchi nacque a Ancona il 14 dicembre 1914. Fin da giovane mostrò una forte inclinazione per il palcoscenico. Dopo il diploma, si trasferì a Roma per studiare recitazione presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, dove si formò con alcuni dei più importanti maestri del tempo. Il suo talento si impose subito per la capacità di rendere credibili e vivaci anche i ruoli secondari.
Il suo debutto teatrale risale agli anni ’30, in un’Italia profondamente trasformata dal fascismo e dalle nuove dinamiche culturali. In teatro, Ave Ninchi si fece notare per la sua straordinaria duttilità: poteva passare da personaggi comici a ruoli drammatici con naturalezza, senza mai risultare caricaturale.
La biografia di Ave Ninchi prende slancio negli anni ’40, quando cominciò a recitare con continuità nel cinema. Il suo primo successo importante fu in “Un giorno nella vita” (1946), diretto da Alessandro Blasetti. Da lì in poi, la sua carriera non conobbe soste.
Negli anni ’50, Ave Ninchi divenne una caratterista d’eccezione, presente in decine di film accanto ai più grandi attori dell’epoca. Recitò con Totò, Peppino De Filippo, Aldo Fabrizi, Anna Magnani, Vittorio De Sica e Alberto Sordi, diventando uno dei volti più familiari del cinema italiano.
Il suo stile era inconfondibile: ironica, schietta, a volte burbera, ma sempre profondamente umana. Riusciva a dare profondità ai ruoli di madre, zia, portinaia, comare, ma anche infermiera o nobildonna decaduta. La biografia di Ave Ninchi è la testimonianza di come si possa essere protagonisti anche nei ruoli “di spalla”, grazie a una presenza che riempie la scena con autenticità.
Ave Ninchi fu protagonista assoluta della commedia all’italiana, partecipando a capolavori come:
Guardie e ladri (1951), con Totò e Aldo Fabrizi
Lo scopone scientifico (1972), regia di Luigi Comencini, con Bette Davis e Alberto Sordi
La famiglia (1987), regia di Ettore Scola – uno degli ultimi ruoli significativi della sua carriera
Lavorò con registi del calibro di Luigi Zampa, Mario Monicelli, Alberto Lattuada, Ettore Scola, Comencini e Risi. In ogni film lasciava un’impronta di verità, con una recitazione naturale, mai sopra le righe.
Fu anche interprete di film drammatici e storici, come Processo alla città (1952), dove mostrò la sua sensibilità per i temi civili e morali.
Negli anni ’60 e ’70, Ave Ninchi fu molto attiva anche in televisione, partecipando a commedie, sceneggiati e varietà. La sua popolarità crebbe anche grazie a questi ruoli televisivi, che le permisero di entrare nelle case di milioni di italiani.
Inoltre, fu una grande doppiatrice, prestando la voce a molte attrici straniere in film americani ed europei. Anche in questo campo si distinse per professionalità e sensibilità.
Ave Ninchi era una donna colta, riservata e molto legata alla famiglia. Ebbe una vita privata tranquilla, lontana dal clamore dello spettacolo, pur restando legatissima al mondo del teatro e del cinema.
Negli ultimi anni si ritirò progressivamente dalle scene, pur continuando a essere invitata a eventi e riconoscimenti. Morì a Roma il 10 novembre 1997, all’età di 82 anni, lasciando un vuoto nel mondo dello spettacolo italiano.
La biografia di Ave Ninchi racconta la storia di un’attrice che ha dato vita, voce e spessore a una lunga galleria di personaggi femminili dell’Italia del Novecento. Simbolo della donna forte, concreta, ironica ma anche capace di tenerezza, Ave Ninchi ha saputo imporsi in un mondo dominato dai grandi protagonisti maschili, conquistando il pubblico con autenticità e talento.
Ancora oggi, i suoi film vengono ricordati e apprezzati, e la sua figura continua a ispirare attrici e spettatori. Ave Ninchi è stata, e rimane, una colonna portante del nostro patrimonio artistico nazionale.
Un giorno nella vita (1946), regia di Alessandro Blasetti
L’onorevole Angelina (1947), regia di Luigi Zampa
Fuga in Francia (1948), regia di Mario Soldati
Domenica d’agosto (1950), regia di Luciano Emmer
Guardie e ladri (1951), regia di Mario Monicelli e Steno
Processo alla città (1952), regia di Luigi Zampa
La famiglia Passaguai (1951), regia di Aldo Fabrizi
La famiglia Passaguai fa fortuna (1952), regia di Aldo Fabrizi
Pane, amore e fantasia (1953), regia di Luigi Comencini
Il bigamo (1956), regia di Luciano Emmer
Ferdinando I° re di Napoli (1959), regia di Gianni Franciolini
Totòtruffa ’62 (1961), regia di Camillo Mastrocinque
Le bambole (1965), episodio “La telefonata”, regia di Dino Risi
Lo scopone scientifico (1972), regia di Luigi Comencini
Dimenticare Venezia (1979), regia di Franco Brusati
La terrazza (1980), regia di Ettore Scola
La famiglia (1987), regia di Ettore Scola – uno dei suoi ultimi ruoli