Alighiero Noschese è stato uno dei volti più geniali, popolari e contraddittori dello spettacolo italiano del Novecento. Considerato un vero e proprio pioniere dell’imitazione televisiva, Noschese rivoluzionò il mondo della satira e dell’intrattenimento con il suo talento fuori dal comune. In questa biografia di Alighiero Noschese ripercorriamo la sua carriera, i successi, le battaglie personali e il triste epilogo di una figura unica nella storia dello spettacolo italiano.
Alighiero Noschese nacque a Napoli il 25 novembre 1932, figlio di un avvocato. Fin da piccolo mostrò un talento naturale per le imitazioni vocali, che eseguiva per gioco tra amici e familiari. Dopo il liceo classico, si iscrisse alla Facoltà di Giurisprudenza, ma abbandonò presto gli studi per dedicarsi al teatro e alla radio.
Si trasferì a Roma e iniziò a frequentare l’ambiente artistico della capitale. Il suo primo impiego nel mondo dello spettacolo fu alla RAI, dove lavorò come annunciatore radiofonico, ma fu proprio attraverso i programmi radio che cominciò a farsi notare per la sua abilità mimetica e vocale.
Il debutto televisivo avvenne negli anni ’50 con piccole partecipazioni, ma fu negli anni ’60 che la carriera di Alighiero Noschese decollò definitivamente.
La vera svolta arrivò nel 1969 con il programma “Doppia coppia”, in cui Noschese interpretava decine di personaggi diversi: attori, politici, cantanti, giornalisti. La sua capacità di riprodurre voce, espressioni, gesti e tic con straordinaria precisione gli valse un successo immediato.
Fino a quel momento, la RAI aveva imposto regole rigide sulla satira politica, vietando esplicitamente di imitare i politici in carica. Ma con Noschese le cose cambiarono: per la prima volta, il pubblico italiano vide in TV parodie di Giulio Andreotti, Aldo Moro, Pietro Nenni, Amintore Fanfani e altri leader dell’epoca. Questo fece di Noschese non solo un grande intrattenitore, ma anche un innovatore nel campo della libertà di espressione televisiva.
Programmi come “Formula due”, “Gli amici della domenica”, e “Noschese Show” consolidarono la sua fama. Si calcola che nel corso della sua carriera abbia imitato oltre 200 personaggi, con una versatilità scenica che non aveva precedenti in Italia.
Oltre alla televisione, Noschese lavorò anche al cinema, dove però non ottenne lo stesso successo. Tra i film più noti si ricordano:
Io non protesto, io amo (1967), regia di Ferdinando Baldi
Io non scappo… fuggo (1970), regia di Franco Prosperi
Gli infermieri della mutua (1969), regia di Giuseppe Orlandini
Il furto è l’anima del commercio!?… (1971), regia di Bruno Corbucci
Nel teatro di rivista, invece, ebbe ottimi riscontri, grazie alla sua capacità di trasformarsi dal vivo e di sostenere interi spettacoli da protagonista. Era in grado di passare da un personaggio all’altro in pochi secondi, senza mai perdere ritmo né verosimiglianza.
Nonostante il successo, Alighiero Noschese nascondeva una profonda fragilità personale. Dietro il sorriso e la maschera comica, soffriva di depressione e crisi di identità. La pressione di dover essere sempre all’altezza delle aspettative del pubblico e il peso della notorietà finirono per logorarlo.
La biografia di Alighiero Noschese racconta non solo l’ascesa di un artista di straordinario talento, ma anche il dramma personale di un uomo che si sentiva prigioniero del suo personaggio pubblico. La sua capacità di imitare, trasformare e far ridere lo ha reso un pioniere della televisione italiana, un maestro della satira elegante, mai volgare, e sempre rispettosa dell’intelligenza del pubblico.
Ancora oggi, il suo stile è considerato un modello per tutti gli imitatori e comici italiani. Le sue imitazioni di Andreotti, Sordi, Mike Bongiorno o Mina sono rimaste nella memoria collettiva e continuano a essere celebrate come pezzi di storia della nostra cultura popolare.
Io non protesto, io amo (1967), regia di Ferdinando Baldi
Gli infermieri della mutua (1969), regia di Giuseppe Orlandini
Io non scappo… fuggo (1970), regia di Franco Prosperi
Il furto è l’anima del commercio!?… (1971), regia di Bruno Corbucci
La cosa buffa (1972), regia di Aldo Lado
Stasera mi butto (1967), regia di Ettore Maria Fizzarotti
La donna della domenica (1975), regia di Luigi Comencini – piccolo ruolo
L’Italia s’è rotta (1976), regia di Steno
Doppia coppia (1969), RAI – grande successo con imitazioni politiche
Formula due (1970), RAI – varietà comico-musicale
Gli amici della domenica (1970), RAI – spettacolo satirico
Studio Uno (anni ’60), RAI – partecipazioni varie
Speciale per voi (1971), RAI – ospite e protagonista
La domenica è un’altra cosa (1970), RAI – varietà domenicale
Noschese Show (1971–1973), RAI – show personale con imitazioni e ospiti
Chi? (1976), RAI – varietà con interviste-imitazioni
Teatro 10 (1972), RAI – ospite e imitatore