Alessandro Blasetti è considerato uno dei padri fondatori del cinema italiano moderno. Regista, sceneggiatore, critico e innovatore, ha attraversato diversi momenti storici del Novecento, contribuendo alla nascita e allo sviluppo di un linguaggio cinematografico nazionale. In questa Alessandro Blasetti biografia, ripercorriamo la sua vita e la sua carriera, dalle prime sperimentazioni al riconoscimento internazionale.
Alessandro Blasetti nacque a Roma il 3 luglio 1900. In gioventù si iscrisse alla Facoltà di Giurisprudenza, ma ben presto abbandonò il percorso accademico per dedicarsi alla sua vera passione: il cinema. Negli anni ’20 iniziò a scrivere come critico cinematografico per diverse riviste dell’epoca, affermandosi come uno degli intellettuali più attenti all’evoluzione di quest’arte nascente.
Fu tra i principali sostenitori della creazione di una cinematografia italiana autonoma, capace di contrastare la predominanza del cinema americano, che in quegli anni stava conquistando le sale europee.
Il primo film diretto da Blasetti fu Sole (1929), un’opera muta ambientata nel mondo della bonifica delle paludi pontine. Il film si distingue per un taglio documentaristico e per la volontà di raccontare la realtà italiana in modo nuovo e realistico. Con Sole, Blasetti lanciò un messaggio forte: il cinema italiano doveva parlare dell’Italia.
Nel 1930 realizzò Resurrectio, il primo film sonoro prodotto in Italia, anche se non fu il primo a essere distribuito. Tuttavia, fu con 1860 (1934), un affresco epico sul Risorgimento, che Blasetti ottenne riconoscimento critico. Il film, considerato una pietra miliare della storia del cinema italiano, anticipa per molti aspetti il neorealismo.
Un capitolo importante nella biografia di Alessandro Blasetti riguarda il suo rapporto con il fascismo. Sebbene non fosse un ideologo, Blasetti operò all’interno dell’apparato culturale del regime, dirigendo film che spesso venivano utilizzati per la propaganda. Tra questi ricordiamo:
Vecchia guardia (1934), dedicato agli arditi della prima guerra mondiale
Ettore Fieramosca (1938), tratto dal romanzo patriottico di Massimo D’Azeglio
Un’avventura di Salvator Rosa (1939), ispirato al pittore e patriota seicentesco
In questi film, Blasetti coniugava il racconto storico con uno stile spettacolare, cercando di coniugare la narrativa popolare con un’estetica raffinata.
Dopo la caduta del regime, Blasetti seppe rinnovarsi, aderendo al nuovo spirito del dopoguerra. Realizzò film più intimisti e moderni, partecipando attivamente al dibattito culturale del tempo. Tra i suoi titoli più rappresentativi del secondo dopoguerra:
Fabiola (1949), ispirato al romanzo cristiano di Nicholas Wiseman
Altri tempi (1952), una raccolta di episodi ambientati nella Roma d’altri tempi
Tempi nostri (1954), altro film a episodi con Marcello Mastroianni e Totò
La fortuna di essere donna (1956), con Sophia Loren e Charles Boyer
Europa di notte (1959), documentario notturno sulle capitali europee
Blasetti fu anche un sostenitore del cinema antologico, formato da più episodi firmati da diversi registi, e contribuì a lanciare attori destinati a diventare leggende del cinema italiano, come Gina Lollobrigida, Sophia Loren, Alberto Sordi.
Negli anni ’60 e ’70 si dedicò anche alla televisione, dove fu autore di documentari culturali e promotore del cinema italiano. Blasetti divenne una figura di riferimento e fu spesso invitato come giurato in festival cinematografici internazionali.
Nel 1971 ricevette il David di Donatello alla carriera e nel 1981 fu premiato con il Leone d’Oro alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia. Morì a Roma il 1º febbraio 1987, all’età di 86 anni.
Questa Alessandro Blasetti biografia racconta la storia di un pioniere, di un intellettuale che ha saputo trasformare il cinema italiano da prodotto artigianale a linguaggio nazionale. I suoi film, spesso epici e spettacolari, hanno gettato le basi per generazioni successive di autori. Blasetti non fu solo un regista, ma anche un costruttore di immaginario, un innovatore che ha saputo attraversare decenni restando sempre al centro della scena.
Sole (1929)
Resurrectio (1931)
Terra madre (1931)
Palio (1932)
1860 (1934)
Vecchia guardia (1934)
Aldebaran (1935)
La corona di ferro (1941)
Un’avventura di Salvator Rosa (1939)
Ettore Fieramosca (1938)
La cena delle beffe (1942)
Quattro passi fra le nuvole (1942)
Un giorno nella vita (1946)
Fabiola (1949)
Prima comunione (1950)
Altri tempi (1952)
Tempi nostri (1954)
La fortuna di essere donna (1956)
Peccato che sia una canaglia (1955)
Amore e chiacchiere (1958)
Europa di notte (1959)
Io, io, io… e gli altri (1965)
Simone e Matteo: un gioco da ragazzi (1975, ultimo film per il cinema)