Alberto Sordi

Alberto Sordi biografia

Alberto Sordi è stato uno dei più grandi attori italiani del Novecento, simbolo della commedia all’italiana e interprete indimenticabile di personaggi che hanno raccontato vizi, virtù e contraddizioni del popolo italiano. In questa biografia di Alberto Sordi, esploriamo la sua carriera artistica, la sua vita privata e l’eredità culturale che ha lasciato al cinema italiano e alla società.

Le origini

Alberto Sordi nacque a Roma il 15 giugno 1920, nel quartiere Trastevere. Figlio di un professore di musica e di un’insegnante, crebbe in un ambiente colto e artisticamente stimolante. Dopo aver frequentato il Conservatorio di Santa Cecilia come cantante lirico (era basso profondo), si interessò ben presto alla recitazione e al mondo del doppiaggio.

Il primo impiego nel mondo dello spettacolo arrivò proprio come doppiatore: divenne celebre per essere la voce italiana di Oliver Hardy (Ollio) nelle versioni italiane dei film di Stanlio e Ollio. Questo ruolo gli permise di farsi notare per la sua versatilità vocale e per un umorismo spontaneo e contagioso.

Gli esordi cinematografici

La carriera cinematografica di Alberto Sordi iniziò negli anni Quaranta con ruoli minori in film comici e di genere. Tuttavia, la vera svolta nella biografia di Alberto Sordi arrivò negli anni Cinquanta, grazie all’incontro con Federico Fellini, che lo diresse in film come:

  • Lo sceicco bianco (1952)

  • I vitelloni (1953)

In I vitelloni, Sordi interpretò uno dei suoi ruoli più emblematici: quello del giovane fannullone romano, simpatico ma immaturo, che incarna una parte della gioventù italiana del dopoguerra. Da quel momento, iniziò un periodo d’oro per l’attore.

Il successo nella commedia all’italiana

Negli anni Cinquanta e Sessanta, Sordi divenne uno dei protagonisti assoluti della commedia all’italiana, genere che mescolava comicità, critica sociale e introspezione psicologica. Collaborò con grandi registi come Dino Risi, Luigi Comencini, Antonio Pietrangeli e Luigi Zampa, offrendo interpretazioni magistrali che riflettevano l’Italia del boom economico, con tutte le sue contraddizioni.

Tra i suoi film più celebri:

  • Un americano a Roma (1954) – regia di Steno

  • Il vigile (1960) – regia di Luigi Zampa

  • Il medico della mutua (1968) – regia di Luigi Zampa

  • Detenuto in attesa di giudizio (1971) – regia di Nanni Loy

  • Lo scopone scientifico (1972) – regia di Luigi Comencini

  • Il marchese del Grillo (1981) – regia di Mario Monicelli

I suoi personaggi, spesso vigliacchi, vanitosi, ipocriti o meschini, non erano mai del tutto negativi. Sordi riusciva a renderli umani, imperfetti ma veri, e in questo consisteva il suo genio: far ridere e riflettere allo stesso tempo.

Regista e sceneggiatore

A partire dagli anni Sessanta, Alberto Sordi si cimentò anche nella regia e nella scrittura dei propri film. Tra i titoli da lui diretti:

  • Fumo di Londra (1966)

  • Un borghese piccolo piccolo (1977, diretto da Mario Monicelli, ma considerato tra i suoi ruoli più intensi)

  • Io so che tu sai che io so (1982)

  • In viaggio con papà (1982), con Carlo Verdone

Sebbene non sempre acclamato dalla critica come regista, Sordi dimostrò grande coerenza artistica, costruendo uno stile personale, incentrato sulla satira sociale e sull’osservazione dei cambiamenti della società italiana.

Vita privata

Molto riservato, Alberto Sordi non si sposò mai e visse per tutta la vita nella sua amata Roma, in una villa sulla via Druso. Era noto per il suo attaccamento alla famiglia, per la generosità e per la passione per la musica lirica. Nonostante il successo, mantenne sempre un profilo sobrio e discreto, evitando il gossip e la mondanità.

Gli ultimi anni e la scomparsa

Negli anni Novanta e Duemila, Alberto Sordi si allontanò gradualmente dal cinema, ma rimase una figura amatissima dal pubblico. Il suo ultimo film da protagonista fu Incontri proibiti (1998), da lui diretto e interpretato.

Morì a Roma il 24 febbraio 2003, all’età di 82 anni. I funerali, celebrati nella Basilica di San Giovanni in Laterano, furono seguiti da oltre 250.000 persone: un evento che testimoniò il profondo legame tra l’attore e il popolo italiano.

Conclusione

La biografia di Alberto Sordi racconta la storia di un artista unico, capace di raccontare l’Italia con intelligenza, ironia e profonda umanità. Attore comico, ma anche drammatico, regista, autore e interprete del suo tempo, Sordi ha saputo dare voce alle mille sfaccettature del carattere nazionale, lasciando un’eredità che ancora oggi è viva nel cuore degli italiani. È, a tutti gli effetti, un’icona eterna del cinema italiano.

Filmografia

  • Lo sceicco bianco (1952, regia di Federico Fellini)

  • I vitelloni (1953, regia di Federico Fellini)

  • Un giorno in pretura (1953, regia di Steno)

  • Un americano a Roma (1954, regia di Steno)

  • Il seduttore (1954, regia di Franco Rossi)

  • Il marito (1957, regia di Nanni Loy e Gianni Puccini)

  • Il vedovo (1959, regia di Dino Risi)

  • Il vigile (1960, regia di Luigi Zampa)

  • Gastone (1960, regia di Mario Bonnard)

  • Crimen (1960, regia di Mario Camerini)

  • Il commissario (1962, regia di Luigi Comencini)

  • Il boom (1963, regia di Vittorio De Sica)

  • Il diavolo (1963, regia di Gian Luigi Polidoro)

  • I complessi (1965, episodio “Guglielmo il dentone”, regia di Luigi Filippo D’Amico)

  • Fumo di Londra (1966, regia di Alberto Sordi)

  • Il medico della mutua (1968, regia di Luigi Zampa)

  • Detenuto in attesa di giudizio (1971, regia di Nanni Loy)

  • Lo scopone scientifico (1972, regia di Luigi Comencini)

  • Tutti dentro (1984, regia di Alberto Sordi)

  • Un borghese piccolo piccolo (1977, regia di Mario Monicelli)

  • Io so che tu sai che io so (1982, regia di Alberto Sordi)

  • In viaggio con papà (1982, regia di Alberto Sordi, con Carlo Verdone)

  • Il tassinaro (1983, regia di Alberto Sordi)

  • Nestore, l’ultima corsa (1994, regia di Alberto Sordi)

  • Incontri proibiti (1998, regia di Alberto Sordi) – suo ultimo film

Alberto Sordi biografia
Alberto Sordi biografia

visita il sito ufficiale