Testo: Gianni Gori, Alessandro Gilleri
Musiche: K.Weill, F.Holländer, R.Stolz, R.M.Siegel, G.Gershwin, G.D’Anzi
Musiche di scena: Corrado Gulin
Regia: Tommaso Ruzzoli
Scene: Pier Paolo Bisleri
Costumi: Pier Paolo Bisleri
Debutta nel: 2016
Nel primo cast: Marzia Postogna, Andrea Binetti
LA TRAMA
Nella Berlino del 1936 due sfortunati artisti di cabaret (coppia di fatto per reciproco interesse) cercano – oltre ad un lavoro sia pur precario – l’occasione per rilanciare altrove la propria carriera. L’atmosfera a Berlino non promette nulla di buono. Sono i tempi delle Olimpiadi ma anche delle leggi razziali e della persecuzione degli omosessuali ricordando il paragrafo 175, articolo del codice penale tedesco risalente al 1871 che il nazismo riformulò portando alla morte migliaia di persone. Due vite legate l’una all’altra da un sodalizio artistico e da un amore incondizionato. Lei , ebrea, sogna l’America ma nel contempo nega l’amara realtà in cui resta schiacciata a causa di un amore senza limiti per la propria città: Berlino. Lui sogna di raggiungere la libertà a Parigi, e cerca di dissuaderla dall’idea di restare. Ne nascono itinerari incrociati scanditi da situazioni comiche, da momenti di poesia, da sogni, da ricordi e dalle memorie musicali: un percorso affascinante, che – pur nella scia della Leggerezza – tocca anche i temi drammatici del razzismo e deIl’omofobia. Segreto del successo di Ti parlerò d’amor da Trieste a Roma è quello di coniugare divertimento, ironia, humour, brillantezza di commedia (fra operetta e Songspiel) alla riflessione sulla storia e su temi civili ancora oggi di grande attualità.