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“E’ meglio se non la capite, semplicemente ascoltatela e divertitevi”, vi risponderebbe sorridendo Bruno Mars se gli domandaste di descrivere la sua musica.
Preferirebbe dedicarsi al canto, alle esibizioni live e alla stesura dei suoi testi piuttosto che parlarne, ma le cose stanno cambiando in fretta per lui. Sembra quasi spuntato dal nulla Mars, che ha prima firmato, prodotto e duettato in “Nothin’ On You” con B.o.B. , seguita dalla hit “Billionaire” in collaborazione con Travie McCoy, ma lui ci tiene a mettere bene in chiaro che “non si tratta di un fuoco di paglia”.
Il multi-talentuoso Mars canta, scrive, produce, suona e si sente a casa ogni volta che può esibirsi. Nato a Honolulu, Hawaii, in una famiglia di musicisti, è cresciuto praticamente sul palco. Suo padre, un percussionista di origini latine di Brooklyn, organizzava uno spettacolo stile Las Vegas in cui si esibiva tutta la famiglia, inclusa la madre di Bruno, una vocalist di talento. Quando a quattro anni Bruno osserva la sua famiglia esibirsi nei classici Motown, in medley doo-wop e imitazioni varie per folle entusiaste lungo la nativa Waikiki Beach… “ero geloso!” racconta ridendo “Mio padre mi ha messo sul palco e mi ricordo che ho cantato una canzone di Elvis ed era fatta. Da quel momento in poi,non sono più riuscito a farne a meno”.
Ricca di generi musicali arrivati da tutto il mondo, Honolulu era una città eccitante per il cantautore in erba.

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Da un lato, la sua casa era piena di classici degli anni Cinquanta (la passione di suo padre). Dall’ altra, la città era piena di suoni tradizionali, inclusi il reggae, il rock, il folk, senza dimenticare tutti gli ultimi successi pop. “Le Hawaii in pratica si trovano al centro rispetto a una serie di paesi, per cui lì sei esposto a qualsiasi tipo di musica” spiega lui.
Subito dopo il diploma, Mars lascia le Hawaii e va a Los Angeles con in testa un sogno da inseguire, la sua carriera da performer. Quel sogno viene lasciato momentaneamente in sospeso quando gli Smeezingtons, il team di autori e produttori che ha fondato insieme a Philip Lawrence e Ari Levine, prendono improvvisamente il volo. Il gruppo ha creato successi per un buon numero di artisti, inclusi Flo Rida con “Right Round”, Travie McCoy e la sua “Billionaire”, “Long Distance” per Brandy e “Waving Flags” per K’Naan, canzone simbolo dei Mondiali di Calcio 2010.
Mars spiega che il tempo trascorso dietro le quinte è stato utilissimo per la sua crescita come artista “Ho capito che devi entrare nell’ industria discografica con una chiara visione e un’ ottima conoscenza di te stesso. Ero talmente giovane quando ho firmato il mio primo contratto da non sapere davvero chi e cosa volevo essere. Ora funziona tutto nel modo giusto perché qualsiasi cosa io canti, scriva o componga fa davvero parte di me”.

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Sulla scia di “Nothin’ on You” e “Billionaire” e come assaggio di quello che sarà il suo album da solista, la Elektra Records pubblica a maggio 2010 un ep di 4 canzoni giustamente intitolato “It’s Better If You Don’t Understand”. Il titolo è tratto da un verso di “The Other Side” una delle canzoni contenuta nell’ep che vede la partecipazione di Cee-Lo Green e il riformarsi dell’ accoppiata Mars – B.o.B. Il brano racconta l’attuale routine del musicista “In pratica è una descrizione dello stile di vita che alla fine diventa tuo come artista, come lo spiegherei a una ragazza che ho appena conosciuto e a cui cerco di raccontarmi, ma alla fine… è meglio se non lo capisci”.
Quando gli chiedi di descrivere la musica che sta per pubblicare Mars dice “è difficile chiudermi in una scatola. Scrivo solo canzoni in cui credo e che sento nascere dentro di me. Non ci sono trucchi. Cerco di unire sincerità e grandi melodie. E quando canto vado fino in fondo, non ho filtri”. I brani contenuti nell’ EP sono scritti basandosi su alcune esperienze reali e Mars fonde volutamente la sua voce melodica a produzioni relativamente semplici. Tutte le canzoni sono state scritte e prodotte con Philip Lawrence, suo partner negli Smeezingtons.
Nonostante sia veramente orgoglioso delle sue incisioni, Mars crede che il modo migliore per comprendere il suo mondo artistico sia vederlo suonare dal vivo con la sua band. “E’ la parte che mi eccita di più – portare questi brani in giro per il mondo”. L’ unico luogo che preferisce allo studio di registrazione è il palco, dove è cresciuto e che ora condivide con il suo gruppo. “Penso che le persone saranno veramente attratte dallo show live. Si trasforma sempre in una enorme festa”.

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Fonte: mtv.it

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