Data e luogo di nascita: 22 Novembre 1929, Sanremo, Italia

Figlia del direttore d’orchestra Pippo Barzizza, Isa ha iniziato giovanissima la carriera teatrale, prendendo parte ad alcuni spettacoli di prosa con Ruggero Ruggeri, Elsa Merlini ed Eduardo De Filippo.

Il vero grande lancio nel mondo del teatro le fu dato da
Erminio Macario che a diciassette anni la volle in due sue riviste:
Le educande di San Babila (1947) e Follie di Amleto (1947-48).

Inizialmente il padre, contrario alla sua decisione di intraprendere
la carriera artistica, si lascia convincere ma al patto che
la giovane ragazza si faccia seguire da una governante.
Carina, col suo corpo splendido e la sua delicata ironia, la Barzizza divenne presto la beniamina del teatro leggero del dopoguerra italiano.

L’altro suo “padrino” teatrale, dopo Macario, fu Totò, cui fece da partner anche nel cinema, e con cui recitò in teatro in C’era una volta il mondo (1947-48) di Michele Galdieri accanto ad Elena Giusti e in Bada che ti mangio (1948-49) accanto a Mario Riva e Diana Dei.

Totò le insegnò i tempi comici, il contatto col pubblico, come muoversi sul palcoscenico, insomma tutti i segreti del mestiere.
Nella rivista Bada che ti mangio la Barzizza e Totò erano i protagonisti dell’indimenticabile sketch del “vagone letto” (che concludeva anche il film Totò a colori, del 1952). L’attrice ricordò che la prima volta che venne rappresentato questo sketch durava sette minuti mentre, solo dopo alcuni mesi di tournée, le esilaranti improvvisazioni del comico napoletano lo avevano portato a durare ben cinquanta minuti.

Presto la Barzizza si affermò anche sullo schermo.
Interpretò infatti oltre trenta film, il primo dei quali fu
I due orfanelli (1947) di Mario Mattoli, spesso al fianco dei comici di rivista che l’avevano lanciata sulla passerella (Totò, Macario, Carlo Dapporto), ma non c’è stato alcun titolo che la metta in evidenza,
meno in Gran varietà (1953),
dove canta un blues con un vestito nero di raso con lo spacco.

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Nella stagione 1951-52 venne scoperta da Garinei e Giovannini che esaltarono la sua grande bellezza e il suo spigliato senso dell’umorismo nella rivista Gran baldoria, grandissimo successo
che portava le bellissime musiche di Gorni Kramer.

Negli stessi anni affrontò anche il teatro di prosa recitando lo Shakespeare di Le dodicesima notte diretta da Renato Castellani e apparendo poi spesso nel teatro brillante allestito per la tv.

Il 3 gennaio 1954, giorno d’inizio dei programmi ufficiali della televisione italiana, la RAI trasmise l’atto unico di Carlo Goldoni
Osteria della posta, che vedeva la Barzizza protagonista. Nel 1955-56 ha interpretato la commedia musicale Valentina, di Marchesi e Metz,
con Isa Pola, Enrico Viarisio e Franco Scandurra,
storia d’amore di due fidanzati
che fanno un salto in avanti nel tempo.

Nel 1957 l’attrice lasciò il teatro per motivi familiari (nel giugno del 1953 aveva sposato il quale morì poi in un incidente nel ’60 che ebbe violenti strascichi). Attorno agli anni ’60 fondò la Citiemme, una società di doppiaggio, dedicandosi a questa attività sia come imprenditrice
sia come direzione artistica.

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Tornò a teatro nei primi anni ’90, interpretando numerose commedie, tra le quali ricordiamo La pulce nell’orecchio di George Feydeau con la regia di Gigi Proietti, Arsenico e vecchi merletti di Joseph Otto Kesserling con la regia di Mario Monicelli, Gigi di Sidonie-Gabrielle Colette
per la regia di Filippo Crivelli.

Nell’estate del 1995 ha partecipato al Festival di Spoleto con L’ultimo yankee di Arthur Miller, con la regia di John Crowther.
Nel 1999 accanto alla grandissima Lauretta Masiero è stata sublime ne
Le sorelle Materassi di Aldo Palazzeschi, confermando come sempre
il suo grande stile e la sua inconfondibile bravura.
Contemporaneamente è tornata a lavorare anche al cinema e alla televisione. Tra le altre cose, ha interpretato il film Ardena (1997) con Arnoldo Foà e Luca Barbareschi, ha condotto su Raitre il rotocalco
Mai dire mai (1989) con Fabio Fazio e Giampiero Mughini
e ha partecipato alla fiction di Raiuno Non lasciamoci più (1999),
seguita da Non lasciamoci più 2 (2001), con Fabrizio Frizzi,
Paolo Ferrari e Debora Caprioglio.

FILMOGRAFIA

– I due orfanelli, regia di Mario Mattoli (1947)
– Dove sta Zazà?, regia di Giorgio Simonelli (1947)
– Fifa e arena, regia di Mario Mattoli (1948)
– Totò al giro d’Italia, regia di Mario Mattoli (1948)
– I pompieri di Viggiù, regia di Mario Mattoli (1949)
– Adamo ed Eva, regia di Mario Mattoli (1949)
– Le sei mogli di Barbablù, regia di Carlo Ludovico Bragaglia (1950)
– Botta e risposta, regia di Mario Soldati (1950)
– Il vedovo allegro, regia di Mario Mattoli (1950)
– L’inafferrabile 12, regia di Mario Mattoli (1950)
– Figaro qua, Figaro là, regia di Carlo Ludovico Bragaglia (1950)
– Il mago per forza, regia di Metz e Marchesi (1951)
– Porca miseria!, regia di Giorgio Bianchi (1951)
– Sette ore di guai, regia di Metz e Marchesi (1951)
– Milano miliardaria, regia di Metz e Marchesi (1951)
– Era lui… sì! sì!, regia di Marino Girolami (1951)
– 5 poveri in automobile, regia di Mario Mattoli (1952)
– Primo premio: Mariarosa, regia di Sergio Grieco (1952) doppiata da Lydia Simoneschi
– Bellezze in motoscooter, regia di Carlo Campogalliani (1952)
– Totò a colori, regia di Steno (1952)
– Senza veli, regia di Carmine Gallone (1952)
– Siamo tutti inquilini, regia di Mario Mattoli (1953)
– Canzoni a due voci, regia di Gianni Vernuccio (1953)
– Viva la rivista!, regia di Enzo Trapani (1953)
– Gioventù alla sbarra, regia di Ferruccio Cerio (1953)
– Non è mai troppo tardi, regia di Filippo Walter Ratti (1953)
– La figlia del reggimento, regia di Géza von Bolváry e Tullio Covaz (1953)
– Un turco napoletano, regia di Mario Mattoli (1953)
– Le avventure di Cartouche, regia di Gianni Vernuccio (1954)
– Totò cerca pace, regia di Mario Mattoli (1954)
– Gran varietà, regia di Domenico Paolella (1954)
– Appassionatamente, regia di Giacomo Gentilomo (1954)
– Un palco all’opera, regia di Siro Marcellini (1955)
– I pinguini ci guardano, regia di Guido Leoni (1955)
– C’eravamo tanto amati, regia di Ettore Scola (1974)
– Garofano rosso, regia di Luigi Faccini (1976)
– Il momento dell’avventura, regia di Faliero Rosati (1983)
– Fiori di zucca, regia di Stefano Pomilia (1989)
– Grazie al cielo, c’è Totò, regia di Stefano Pomilia (1991)
– 80mq, episodio “No mamma no”, regia di Cecilia Calvi (1993)
– Assolo, cortometraggio, regia di Marco Pozzi (1995)
– Ardena, regia di Luca Barbareschi (1997)
– Asini, regia di Antonello Grimaldi (1999)
– 7 km da Gerusalemme, regia di Claudio Malaponti (2007)
– Una sconfinata giovinezza, regia di Pupi Avati (2010)
– Viva l’Italia, regia di Massimiliano Bruno (2012)
– Maledimiele, regia di Marco Pozzi (2012)
– Studio illegale, regia di Umberto Carteni (2013)
– Indovina chi viene a Natale?, regia di Fausto Brizzi (2013)