Umanità in movimento è il filo rosso che cuce la nuova stagione del Teatro di Roma, con le trame intessute sui palcoscenici del Teatro Argentina e del Teatro India. Un percorso di progetti e visioni, sempre aperto e in divenire, dove l’arte incontra l’attualità in una narrazione che non si ferma agli accadimenti, alle superfici, al sentire comune.
Dopo Cantiere. Roma. Italia e Teatro. Dunque sono, il claim della nuova stagione, si è detto, è Umanità in movimento: migrazioni e tragedie, muri che s’innalzano e campi profughi infiniti, ma anche le trasformazioni di questa epoca senza bussola all’interno di ciascuno di noi, come auspicio a nuove forme di Umanesimo. Anche quest’anno suggeriamo alcuni percorsi (13), da seguire o da miscelare fra loro, in base a tematiche e sensibilità. L’insieme della nostra proposta compone un viaggio lungo 10 mesi di continua attività offerta tutti i giorni, a tutte le generazioni di pubblico e con più proposte quotidiane. Dai grandi classici alla drammaturgia contemporanea a novità assolute, puntando su una nuova generazione di registi, autori, interpreti, con un’attenzione ai temi più sentiti dalla società, alla interdisciplinarietà. Due i palcoscenici: il Teatro Argentina, cuore del dialogo tra classico e contemporaneo, e il Teatro India, “quartiere della creatività” come luogo di irradiazione per tutte le arti.
21 produzioni – di cui 8 nuove produzioni, 4 coproduzioni, 9 riprese – 36 spettacoli ospiti per un totale di 57 titoli: numeri che compongono la trama di un intreccio di spettacoli e progetti culturali a conferma del processo produttivo e di rilancio del Teatro della Capitale come luogo “plurale”, un impegno intrapreso anche per il terzo anno del nuovo corso dal direttore Antonio Calbi e dal presidente Marino Sinibaldi.
Più di 430 alzate di sipario, 90 proposte complessive, oltre 55 autori viventi, un modo possibile per perseguire la tradizione del nuovo dove i cardini del progetto produttivo sono la drammaturgia del presente, le regie (62 registi) e l’arte dell’attore (oltre 300 interpreti). Così, fra maestri della scena, artisti dell’età di mezzo e nuovi talenti, il Teatro di Roma afferma la propria pluralità, rinnovando la scommessa con il contemporaneo.
All’Argentina si alternano l’ultima regia del maestro Luca Ronconi con Lehman Trilogy, e ancora un ultimo successo, quello di Luca De Filippo, con Non ti pago, commedia tra le più brillanti del repertorio eduardiano; Mario Martone con Morte di Danton; Filippo Timi nel capolavoro di Ibsen Una casa di bambola; Marco Baliani e Lella Costa firmano e interpretano Human; il Faust di Goethe si veste dei codici dell’Opera di Pechino nell’incontro con la regista tedesca Anna Peschke; e ancora Franco Branciaroli con Macbeth; un doppio Bernhard con Minetti, diretto da Roberto Andò, con protagonista Roberto Herlitzka, e con L’apparenza inganna di Lombardi-Tiezzi (all’India), il lungo viaggio omerico di Emma Dante con Odissea a/r; la commedia musicale pop Madame Pink affidata alla regia di Alfredo Arias e il racconto poetico di Nicola Piovani con La musica è pericolosa.
Il Teatro India accoglie quattro tra le compagnie e gli artisti più interessanti del panorama teatrale romano: Lisa Ferlazzo Natoli con lacasadargilla, Eleonora Danco, e Lucia Calamaro e il duo Timpano/Frosini in un focus con due retrospettive dedicate ai loro spettacoli di repertorio. Seguono la compagnia Scimone-Sframeli, Fanny & Alexander, Fibre Parallele, MusellaMazzarelli, Anagoor, Massimiliano Civica, il Teatro Valdoca, e tra le interpreti femminili, dai percorsi sempre autoriali, Maria Paiato e Anna Bonaiuto.
LE PRODUZIONI E LA DRAMMATURGIA CONTEMPORANEA
In continuità con le linee guida del progetto artistico triennale, Umanità in movimento presenta produzioni e spettacoli ospiti che compongono un articolato cartellone di proposte.
Apre la Stagione del Teatro Argentina Ragazzi di vita, il celebre romanzo di Pier Paolo Pasolini, per la regia di Massimo Popolizio, su drammaturgia di Emanuele Trevi, con Lino Guanciale e l’interpretazione di un folto gruppo di giovani interpreti, a completamento dell’anno pasoliniano che chiudiamo simbolicamente con la messa in scena del primo romanzo edito del “poeta corsaro” (prima nazionale 26 ottobre). Un omaggio che prosegue con la riproposta di Sono Pasolini, drammaturgia cantata di Giovanna Marini che, dopo il successo della passata stagione, ritorna con la voce recitante di Enrico Frattaroli e il Coro Favorito della Scuola di Testaccio (25 ottobre, India). Ancora un viaggio nei gironi pasoliniani è L’indecenza e la forma di Giuseppe Manfridi, regia Marco Carniti con protagonista Francesca Benedetti (13 febbraio, Argentina).
Si scava nei legami familiari con Emilia di Claudio Tolcachir, estro della scena argentina, che ci accompagna nel cuore più torbido e commovente di una famiglia con protagonista Giulia Lazzarini (23 marzo, Argentina). Accanto alle regie, un importante sostegno produttivo alla scrittura contemporanea è dedicato ai due nuovi testi di Roberto Scarpetti, che all’India presenta 28 battiti, ispirato all’atleta italiano Alex Schwazer, con cui debutta alla regia (9 novembre), e Prima della bomba, racconto di un giovane convertito all’Islam, diretto da César Brie (8 settembre). All’India Lucia Calamaro debutta con La vita ferma, una riflessione sul dolore-ricordo, coproduzione con lo Stabile di Sardegna e dell’Umbria (3 maggio); altra performer della scrittura in tensione tra corpo e testo è Eleonora Danco con EVERSIVO a sverlare l’inconscio di un personaggio in entrata e uscita dai bordi della vita (10 marzo). Incontro tra arte e teatro con Riccardo Caporossi, l’architetto della scena che costruisce Mura, allegoria di quei numerosi chilometri che creano separazione (8 marzo, Argentina). Graziano Piazza dirige misuraXmisura da Shakespeare (2 dicembre, India).
Tra i grandi successi della passata stagione, ritornano in scena Natale in casa Cupiello di Eduardo nella rilettura estrema, coraggiosa, quasi metafisica di Antonio Latella, produzione di punta del 2014 che ha collezionato premi e riconoscimenti (20 dicembre, Argentina); Lear di Edward Bond nel nuovo allestimento di Lisa Ferlazzo Natoli con protagonista Elio De Capitani, in coproduzione con il Teatro Elfo Puccini di Milano (28 marzo, India); Chiudi gli occhi di Patrizia Zappa Mulas sulla shari’a iraniana (5 ottobre, India). E ancora, Storie dall’Odissea, racconto in sei puntate nella quale ci fanno viaggiare Giovanna Bozzolo e Eva Cantarella, un fil rouge epico che continua con Il viaggio di Enea, scritto da Oliver Kemeid e diretto da Emanuela Giordano, coproduzione Teatro di Roma e Teatro Carcano (26 aprile, Argentina). E per il pubblico dei piccini ritornano Leo di Alberto Nucci Angeli e Lorenzo Terranera, e il Piero Gabrielli con L’albero di Rodari, Purgatorio e il debutto del nuovo spettacolo Pinocchio. Completano le produzioni negli spazi di India, Aminta, performance installativa firmata da Luca Brinchi e Daniele Spanò, e l’azione performativa di Deflorian/Tagliarini in un percorso di suggestioni che si intersecano con il fluire della vita di quartiere.
I PERCORSI
● ROMA PER PASOLINI è l’omaggio dedicato al “poeta corsaro” nel quarantennale della sua scomparsa. Un viaggio partito il 2 novembre 2015 con la maratona di lettura da Petrolio e che si chiude nella nuova stagione: da Ragazzi di vita diretto da Massimo Popolizio a L’indecenza e la forma di Giuseppe Manfridi, dalla riproposta di Sono Pasolini di Giovanna Marini a Orgia di Fibre Parallele, con Licia Lanera interprete di entrambi i ruoli della coppia protagonista (12 gennaio, India), fino a Ma, il “solo” per attrice di Antonio Latella dedicato alla madre di Pasolini (21 marzo, India).
● VARIAZIONI SULL’UMANO intreccia l’attualità portandola dentro e fuori la scena: sono i racconti di migranti, di rotte esistenziali, di fughe e arrivi non facili, ma anche storie collettive e destini individuali. All’Argentina: l’incontro di culture nel Faust tra la regista Anna Peschke e l’Opera di Pechino per una creazione come ponte tra Oriente e Occidente (7 marzo), Human di Marco Baliani e Lella Costa, sulle migrazioni e la volontà di raccontarne l’odissea incalzata dagli eventi (9 maggio). All’India: il dolore di vivere nel Crave con cui Pierpaolo Sepe porta in scena la scrittura dura, aggressiva di Sarah Kane (4 ottobre); la parola Amore di Scimone/Sframeli (11 ottobre); il flusso ininterrotto di parole di Saverio La Ruina in Masculu e Fìammina, confessione sull’omosessualità (31 gennaio); sopravvivere al collasso della realtà con Strategie fatali di MusellaMazzarelli (25 gennaio); dEVERSIVO firmato e interpretato da Eleonora Danco (10 marzo); a stanare la vita e la morte, in un dialogo insolito sulla possibilità di un cambiamento Un quaderno per l’inverno di Massimiliano Civica (19 aprile); ma anche il giro intorno ai sentimenti di Aminta, performance installativa di Luca Brinchi e Daniele Spanò (12 gennaio) e le peregrinazioni di Accidentes Gloriosus di Giulio Stasi, progetto performativo sul tema della morte e della rinascita (2 settembre).
● CLASSICI? MAI COSÌ MODERNI, ovvero la tradizione restituita all’oggi. Scene dalla Rivoluzione delle Rivoluzioni all’Argentina con Mario Martone che dirige Morte di Danton di Georg Büchner: il rapporto tra uomini e donne, l’amicizia, la classe, il materialismo, il potere nelle sue diverse accezioni, il ruolo del teatro stesso, in un monumentale spettacolo con Giuseppe Battiston e Paolo Pierobon (16 maggio). Mentre a India riprendiamo la riflessione sui confini e le ferite che edificano le controverse democrazie dell’Occidente con il Lear di Lisa Ferlazzo Natoli. La perlustrazione nell’umano continua attingendo dall’universo shakespeariano con Macbeth di Franco Branciaroli (10 gennaio, Argentina), misuraXmisura di Graziano Piazza e No Hamlet please di Riccardo Vannuccini (7 dicembre, India). Infine, un’incursione nei vizi umani e in un’Italia ferita e svenduta alla mediocrità con l’ultima commedia di Vittorio Alfieri, Il divorzio, regia di Beppe Navello (26 aprile, India).
● RITRATTO D’ARTISTA si compone delle creazioni che riflettono sul senso del teatro e sul mestiere dell’attore, come all’Argentina dove Roberto Herlitzka diventa Minetti, ritratto di un artista da vecchio, che nel 1976 Thomas Bernhard dedica all’omonimo attore tedesco, ora nella messinscena di Roberto Andò (24 gennaio). Oppure, come all’India, dove i ritratti diventano biografie teatrali con Anna Bonaiuto nella Divina Sarah, scritto da Eric-Emannuel Schmidt, diretto da Marco Carniti, ritratto della celebre Sarah Bernhard, fra i primi casi di divismo della storia (21 febbraio). Ancora ritratti, ma delle inquietudini, delle opere e del tempo di una delle personalità più enigmatiche dell’arte, il grande pittore Giorgione raccontato dagli Anagoor in Rivelazione (14 febbraio). “Mani” in scena all’Argentina con Riccardo Caporossi, il teatrante-artigiano che costruisce Mura a tenere in ostaggio uomini e storia. Completa il percorso, una finestra aperta all’India sugli artisti più interessanti del panorama teatrale romano: Lisa Ferlazzo Natoli con lacasadargilla, Eleonora Danco, e due retrospettive d’artista dedicate al lavoro e alla ricerca di Lucia Calamaro (con La vita Ferma, L’origine del mondo e Tumore, dal 3 maggio) e del duo Timpano/Frosini (con Acqua di colonia, Aldo Morto, Digerseltz e Zombitudine, dal 28 febbraio).
● AFFARI DI FAMIGLIA apre una riflessione sulle trasformazioni e le distorsioni della società che all’Argentina racconta l’ascesa economica e il drammatico tracollo della famiglia Lehman, ultima regia di Ronconi su testo di Stefano Massini con un cast di grandi interpreti, tra cui Massimo De Francovich, Fabrizio Gifuni, Paolo Pierobon, Massimo Popolizio, Fabrizio Falco (25 novembre). Ad indagare il crollo del “maschile” moderno è Andrée Ruth Shammah che dirige Filippo Timi nel capolavoro di Henrik Ibsen, Una casa di bambola (7 febbraio). Ritratto di famiglia napoletana, con presepe, è quello di Natale in casa Cupiello di Eduardo diretto da Antonio Latella (20 dicembre), e dell’ultimo successo di Luca De Filippo, Non ti pago (21 febbraio). Sono ancora “affari di famiglia”, lontani di secoli, Emilia di Claudio Tolcachir e Macbeth di Franco Branciaroli. Mentre all’India Lombardi Tiezzi portano in scena le solitudini fraterne di L’apparenza inganna di Thomas Bernhard (7 febbraio).
● MONDI IN SCENA comincia dal Giappone con il Teatro Noh (Tsuchigumo, 14 settembre, all’Argentina), segue con Harbour40, reading di frammenti di testi inediti commissionati dall’Unione dei Teatri d’Europa (Ute) a 5 drammaturghi proveniente da Grecia, Bulgaria, Italia, Siria, Palestina. Si continua con il festival Asiatica, vetrina sul cinema del Medio-Oriente con un focus sulla Mongolia (18 settembre, India), per arrivare all’offerta internazionale di Romaeuropa Festival, di cui il Teatro di Roma è partner, così come per Short Theatre di cui ospitiamo l’Ecole des maîtres 2016 diretta dalla regista brasiliana Christiane Jatahy, e Las idéas dell’argentino Federico Léon. Dalla Bulgaria approda Ballet Arabesque con una rivisitazione pop della Carmen di Bizet (12 settembre, Argentina). Segue l’argentino Alfredo Arias con Madame Pink, commedia musicale con echi di pop art e musical d’ispirazione cinematografica con Gaia Aprea (14 marzo). Tinte forti all’India per delineare i caratteri dell’America Latina e di Auxilio Lacouture, madre della poesia messicana, interpretata da Maria Paiato in Amuleto del cileno Roberto Bolaño (17 gennaio).
● MITI NEL PRESENTE presenta due diverse forme di Odissea: le sei puntate raccontate e interpretate da Eva Cantarella e Giovanna Bozzolo (dal 15 novembre, India), e l’Odissea a/r secondo Emma Dante (31 gennaio, per la prima volta al Teatro Argentina). Mentre Il viaggio di Enea del nordafricano Olivier Kemeid intreccia i nodi del mito epico con le vicende contemporanee, regia di Emanuela Giordano.
● ULTIME NOTIZIE esplora il nostro tempo rappresentandolo attraverso le questioni più contingenti come l’economia, la religione, il successo, il perdono. All’India: Chiudi gli occhi di Patrizia Zappa Mulas, drammatica vicenda di una vittima che diventa carnefice in una società iraniana dominata dalla Shari’a (5 ottobre); 28 battiti di Roberto Scarpetti, discesa agli inferi di un campione che ricorre al doping (9 novembre); We need money!, uno spettacolo-crowdfunding di Fanny & Alexander sull’arte e i suoi prezzi (13 dicembre).
● IL TEATRO PER LA LEGALITÀ accende i riflettori sulle storie di vittime conosciute e sconosciute della criminalità organizzata e sul coraggio della coscienza collettiva. Così, l’Argentina diventa palcoscenico per Il testimone di Fabrizio Coniglio con Bebo Storti per raccontare l’assassinio del magistrato Giacomo Ciaccio Montalto, ucciso dalla mafia siciliana (3 novembre); mentre Dieci storie proprio così, di Emanuela Giordano e Giulia Minoli, portano in scena testimonianze dei parenti delle vittime di mafia (27 marzo).
● IL TEATRO CHE SUONA dà appuntamento all’Argentina con Pagagnini, quartetto spagnolo di virtuosi musicisti dal sapore classico con incursioni nella musica rock e pop contemporanea (5 gennaio), il nuovo concerto-spettacolo di Nicola Piovani La musica è pericolosa (7 giugno), la commedia musicale Madame Pink di Alfredo Arias e un ciclo di nove concerti dell’Accademia Filarmonica Romana. All’India, la cantata di Giovanna Marini con Sono Pasolini, il Teatro Valdoca di Mariangela Gualtieri e Cesare Ronconi con Porpora, un rito sonoro che carica i versi di una scrittura acustica (24 maggio).
● TEATRI DI COMUNITÀ sostiene e accoglie esperienze di teatro sociale come il Laboratorio Integrato Piero Gabrielli, i cui spettacoli nascono da un lungo lavoro di formazione con ragazzi con e senza disabilità, diretti da Roberto Gandini; la rassegna Garofano Verde di Rodolfo Di Giammarco; il lavoro dei detenuti-attori della Compagnia di Rebibbia con Finisterre; e il lavoro di Riccardo Vannuccini con i rifugiati del C.A.R.A. sul tema delle migrazioni con Africabar e No Hamlet, please da Shakespeare.
● TEATRI DEL GIUBILEO propone al Teatro India spettacoli e laboratori per contribuire con un significato anche artistico alla riflessione sul Giubileo di Papa Francesco. Da Prima della bomba di Roberto Scarpetti, un viaggio nella conversione all’Islam, a Chiudi gli occhi di Patrizia Zappa Mulas, per giungere alle attività dedicate alle periferie, in particolare all’area urbana intorno all’India con laboratori di Veronica Cruciani (Alzheimer mon amour e Q-lab al Quarticciolo), di Silvia Rampelli (La terza età della danza) e l’azione performativa di Deflorian/Tagliarini (Quando non so casa fare cosa faccio?).
● IL TEATRO FA GRANDE apre la scena al pubblico dei piccoli e dei ragazzi come “atelier” dove formare le prossime generazioni di spettatori e sperimentare nuove modalità di condivisione familiare e scolastica del teatro. Sono 10 titoli in programma, di cui 4 produzioni: Leo, un successo della passata stagione, regia di Francesco Frangipane, mentre il Piero Gabrielli presenta i nuovi debutti di Pinocchio, del saggio/spettacolo da William Shakespeare, e le riprese di Purgatorio e dell’Albero di Rodari. Tra le ospitalità, Astronave51 di Caterina Carpio e Alice Palazzi, H+G di Alessandro Serra, ll tenace soldatino di piombo del Teatro delle Apparizioni; La Divina Commedia raccontata ai bambini, spettacolo di teatro d’ombre di Laura Nardi; Il Flauto Magico di Mozart, il progetto didattico di Europa InCanto che anche nella stagione farà cantare migliaia di bambini.
● I CICLI CULTURALI trasformano il Teatro Argentina in un’agorà civile attraversata da progetti dedicati a diverse discipline, arti, saperi: Luce sull’Archeologia, un successo senza precedenti che riparte da gennaio con sei appuntamenti sul tema Roma oltre Roma. Arricchiscono l’offerta, il ciclo di Lezioni di Filosofia dedicato alle “virtù cardinali”, quattro appuntamenti da ottobre in collaborazione con Laterza, e gli Incontri d’arte, otto appuntamenti da novembre con le storie e i segreti di alcune tra le più celebri opere di tutti i tempi, in collaborazione con il Fai. Mentre l’appuntamento con il mondo dell’economia si rinnova anche per il secondo anno con Impresa e Cultura, incontri ideati da Francesca Chialà con l’obiettivo di raccontare le esperienze più innovative e significative nate dall’incontro fra creatività e azienda.
Abbonamenti e biglietti TEATRO DI ROMA
14 sono gli spettacoli in abbonamento al Teatro Argentina:
Abbonamenti a 8 o 5 spettacoli;
Libertine Card a 6 ingressi al Teatro Argentina o 12 a India;
Libertina Under 35 a 8 o 5 ingressi;
Costi abbonamenti e Card restano invariati rispetto allo scorso anno:
Abbonamenti da 70 a 176 €
Card da 65 a 120 €
Professionale Card 10 titoli a scelta a 50 €
Biglietti da 32 a 12 € al Teatro Argentina; da 20 a 14 € al Teatro India
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