E ADESSO LA PUBBLICITA'
Claudio Baglioni
tu
dietro un vetro guardi fuori
lungo il luccichio dei marciapiedi
e la gente si e' dissolta nella sera
tua madre altezza media sogni medi
che sbatte gli occhi da cammello
e non si e' rassegnata e neanche spera
un cespuglio di spini tuo fratello
che pensa sulle unghie delle dita
appitonato con un' aria da bollito
tuo padre mani da oparaio a vita
che ride e gli si spacca il viso
impallidito di tv
tu fretta di vivere qualcosa
e ogni cosa e' gia' un ricordo liso
e adesso la pubblicita'
tu e le tue voglie imbottigliate
occhi come buchi della chiave
e un' ansia indolenzita sotto neve bianca
tuo padre aspetta sempre qualche nave
funambolo sul filo del passato
e cena con una bistecca stanca
tuo fratello e' un grammofono scassato
un fiume di pensieri in fuga
si specchia in un cucchiaio e fa una bocca storta
tua madre si rammenda qualche ruga
e una domanda di dolcezza
che porta in tavola e va via
tu nascosta in fondo a un' amarezza
a far finta che il mondo sia un bel posto
e adesso la pubblicita'
ma che giorno e' e' tutti i giorni
ed una sera ogni sera
e questa sera come le altre
che si siede accanto
e non c'e' niente che ritorni
nient' allegria e nessun cerino
per dare fuoco a tutto quanto
tu in quella schienuccia di uccellino
che si curva e si vedono gli affanni
dei tuoi domani e dei tuoi pochi anni
tuo padre si strofina le mascelle
come impanate nella barba
una sigaretta in mezzo ai denti e lui ci parla intorno
tua madre che si sveglia a strappi e scuote
tutta la polvere di un giorno
senza persone e novita'
tuo fratello scemo che da' uno spintone
al tuo cuore rovesciato come tasche vuote
e adesso la pubblicita'
oggi e' quasi un secolo di noia
e che si fa domani e dopo
e poi nei prossimi vent' anni
figli di speranze
per un attimo di gioia
nella citta' di antenne e cielo
e luci grigie delle stanze
e la notte cade come un telo
a smorzare gli occhi ed i televisori
e tu dietro un vetro guardi fuori.