Giorgio Gaber L'IMPOTENZA Io ti sfioro e non so quanto sia emozionante tu mi guardi e mi chiedi se sono presente, io penso alla nostra impotenza ad un gesto d'amore. Sì quel senso vitale che un po' si conosce, qualche cosa di dentro che affiora, che cresce, la voglia di credere anche ad un gesto d'amore. No, non dico l'amore che sappiamo un po' tutti no, non dico l'amore che ci capita spesso per amare io devo conoscere me stesso. Camminare in un posto, mangiare qualcosa sentire che sei in una stanza. Adoperare le mani, tocca un oggetto capire la sua consistenza. Imparare a sentire il presente in un tempo così provvisorio esser giusti su un metro di terra sentire che il corpo è in perfetto equilibrio. Peccato, io non so mangiare peccato, io non so dormire non so camminare in un prato non so neanche amare peccato. Io ti sfioro e non so quanto sia emozionante tu mi guardi e mi chiedi se sono presente, io penso alla nostra impotenza ad un gesto d'amore. Io ti passo la mano sugli occhi un po' stanchi poi mi accosto al tuo viso, al tuo seno, ai tuoi fianchi e cresce la voglia di unirci in un gesto d'amore no, non dico l'amore che si può anche fare ma l'amore.
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