PAOLA PITAGORA    
 

Nel 1972 è stata protagonista con Gianni Morandi di "Iacopone da Todi" uno dei primi musicals italiani.
Nata a Parma il 24 agosto 1941. Attrice ero nome Paola Gargaloni, provenienza il centro sperimentale di Cinematografia e la scuola di recitazione di Alessandro Fersen. La prima esperienza di Paola Pitagora è come garbata presentatrice di programmi quali Il giornale delle vacanze, Fuori l'orchestra, Aria di vacanze, Cinema d'oggi. Il primo successo come autrice di canzoni per bambini (La zanzara e La giacca rotta che vince anche un'edizione dello Zecchino d'oro) e come partner di Johnny Dorelli in due edizioni del televisivo Johnny 7 (1964-65). Notevoli consensi incontra anche la sua attività teatrale: dopo l'esordio in Gog e Magog (1962), partecipa a Danza di morte di Strindberg, a Corte Savella di Banti ed anche alla commedia musicale Ciao Rudy, al fianco di Marcello Mastroianni. Nel cinema dopo alcune apparizioni - tra cui nel 1960 Kapò di Gillo Pontecorvo, nel 1961 La viaccia di Bolognini e nel 1962 Barabba di Fleischer in cui ha il ruolo di Maria Maddalena - si impone nel 1965 con I pugni in tasca di Marco Bellocchio: interpreta il personaggio di Giulia, una figura ambigua e tormentata, meschina e nevrotica. Ma il ruolo che la rende popolare al grande pubblico è quello di Lucia Mondella nella riduzione televisiva dei Promessi sposi (1967), per la regia di Bolchi. Successivamente continua a interpretare caratteri inquieti, appassionati e ribelli. La tormentata Cinzia in Senza sapere niente di lei (1969) di Luigi Comencini le vale un Nastro d'argento come miglior attrice. Fino alla fine degli anni Settanta continua ad alternare il cinema alla televisione (Cristoforo Colombo, 1968, il fantascientifico A come Andromeda, 1972, entrambi diretti da Cottafavi, e Il caso Lafarge, 1973, di Leto) al teatro (anche un musical, Jacopone da Todi, con Gianni Morandi) e all'attività di cantante (un album, Sputafuoristrega, del 1976). Con la nascita della figlia, Evita, decide di abbondare per un breve periodo la scena. Il ritorno più che al cinema (solo apparizioni come in Aiutami a sognare, 1981, di Pupi Avati) è dedicato al piccolo schermo. Tre anni di Nocita e Flipper di Barzini del 1983, la miniserie Pronto soccorso di Massaro del '90, Passioni, 1993, di Costa. Ma è nel teatro che ritrova maggiori soddisfazioni: Il pellicano (1980), ancora di Strindberg con Gabriele Lavia, I capricci di Marianna, 1985, La foresta d'argento del 1988. Negli anni Novanta è ancora protagonista in Gli assassini vanno in coppia di Piero Natoli e in Tutti gli anni una volta l'anno di Lazotti, ma è di nuovo la televisione a portarla alla ribalta: la fiction Incantesimo, nel ruolo di Giovanna, la direttrice della clinica Life, al fianco di Delia Boccardo e di giovani attori.


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