Nome:
Lina Volonghi
Data e luogo di nascita: 1916, Quarto, Genova.
È stata una delle attrici più significative dello
spettacolo italiano, avendone attraversato con grande versatilità,
sempre da protagonista, tutti i generi e tutte le modalità
espressive
. Promettente campionessa di nuoto, si innamorò ben presto
del teatro e, sfidando la legittima perplessità dei genitori
e i motteggi degli ancora più dubbiosi sei fratelli,
si presentò dal grande comico genovese Gilberto Govi,
che nel 1933
la scritturò per un piccolo ruolo ne
I manezzi pe' majâ na figgia di Nicolò Bacigalupo.
Dopo
sei anni lasciò la compagnia di Govi perché aveva
avvertito la necessità di sottrarsi al condizionamento
del dialetto, così si trasferì a Roma, riuscendo
a farsi scritturare da
Anton Giulio Bragaglia e dal suo mitico Teatro delle Arti, per
poi recitare accanto ai grandi del palcoscenico, come Ruggero
Ruggeri, Renzo Ricci, Salvo Randone,
Luigi Cimara, Laura Adani,...
In questi anni l'attrice diede prova di grande versatilità,
interpretando svariati ruoli del repertorio classico, moderno
e contemporaneo e dimostrando, inoltre, una naturale inclinazione
per il genere comico. Dimostrò infatti una prorompente
verve comica, ma in negli anni seguenti ottenne una sicura affermazione
anche nei ruoli drammatici. Nell’immediato dopoguerra
si era imposta definitivamente
sul versante della commedia brillante ottenendo, dal 1949 al
1952,
il "nome in ditta" accanto a
Ernesto Calindri, Franco Volpi e Lia Zoppelli, coi quali lavorò
su testi di Shaw e Wilde.
Ma non si limitò al solo genere d’evasione. In
seguito infatti, si prefisse traguardi molto più impegnati,
non disdegnando però la commedia brillante. Come prima
cosa passò al Teatro Stabile di Genova dove ebbe modo
di maturare le sue qualità interpretative (Celestina
di De Rojas, Piccoli borghesi di Gor'kij, Colomba di Anouilh).
In seguito lavorò al fianco di grandi registi, come Luchino
Visconti, Giorgio Strehler e Ivo Chiesa, interpretando opere
di grandi autori del teatro classico e contemporaneo, come Giacosa
(Come le foglie), Feydeau (Il tacchino), O'Neill (L’estro
del poeta) e Goldoni (Le baruffe chiozzotte, I rusteghi). Raggiunse
l'apice della sua interpretazione drammatica con Madre Coraggio
di Brecht, diretta da Luigi Squarzina nel 1970.
Grazie a questa interpretazione Lina Volonghi ebbe l’occasione
di dare l'ennesima prova della sua eccellente professionalità
nel rivestire con sorprendente naturalezza anche ruoli lontani
dal suo modo di intendere e sentire la vita. Intanto si era
affermata anche sul piccolo schermo come raffinata ed incisiva
interprete di sceneggiati di grande successo, come L’idiota
(1959), riduzione televisiva dell’omonimo romanzo di Dostoevskij
diretta da Giacomo Vaccari. Gli ultimi anni li dedicò
completamente al teatro. Di quell'ultimo periodo sono da ricordare:
La brocca rotta di Kleist (1983), Buonanotte mamma di Marsha
Norman (1984) e Bussando alla porta accanto di Dorin (1986),
spettacolo con cui l’attrice diede l'addio alle scene
perché colta da un improvviso attacco cardiaco
che le impedì di riprendere a lavorare.
FILMOGRAFIA
1977
CARA SPOSA
di Pasquale Festa Campanile con Johnny Dorelli, Enzo Cannavale,
Agostina Belli, Lina Volonghi
1975
IL VENDITORE DI PALLONCINI
di Mario Gariazzo con Cyril Cusack, Lee J. Cobb, James Whitmore,
Adolfo Celi, Gianni Agus, Renato Cestié, Maurizio Arena,
Marina Malfatti, Lina Volonghi
1965
LE TARDONE
di Marino Girolami con Raimondo Vianello, Walter Chiari, Ave
Ninchi,
Franco Franchi, Ciccio Ingrassia, Didi Perego, Lina Volonghi
1965
RITA, LA FIGLIA AMERICANA
di Piero Vivarelli con Umberto D'Orsi, Totò, Fabrizio
Capucci,
Lina Volonghi, Rita Pavone
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