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Alessandro Blasetti
BIOGRAFIA

Già critico cinematografico per quotidiani e riviste, fondò nel 1927 assieme ad un gruppo di amici la casa di produzione Augustus, dirigendo l'anno
dopo il suo primo film:
ispirato alle pellicole del realismo sovietico, "Sole" è opera importante -
ed oggi quasi del tutto perduta - per la nostra cinematografia.

 

In seguito, Blasetti diviene regista di punta del regime e si segnala per la sua prolificità:
del periodo, vanno segnalati almeno "1860" (1934),
rievocazione asciutta e priva di retorica dei primi passi dell'avventura garibaldina, e "Vecchia guardia" (1935), manifesta celebrazione delle camicie nere che tuttavia dispiacque alle autorità per il suo tono troppo poco "eroico".


Successivamente, egli si rivelerà cineasta eclettico ed assai dotato,
passando con grande disinvoltura dal cappa-e-spada
("Un'avventura di Salvator Rosa", 1939)
ad un'insolita favola medievale
("La corona di ferro", 1940),
dalla cinetrasposizione d'un celebre dramma
di Sem Benelli ("La cena delle beffe", 1941)
alla poesia intimistica di "Quattro passi fra le nuvole" (1942): quest'ultimo, sceneggiato pure da Zavattini, resta probabilmente il suo capolavoro, anticipando tematiche ed argomenti che saranno in seguito sviluppati dal neorealismo.

 

Amedeo Nazzari e Clara Calamai in
La cena delle beffe
di Alessandro Blasetti (1941)


Cineasta determinato ed autoritario (donde il soprannome di "regista con gli stivali"), profondo conoscitore della tecnica della settima arte, ha perseguito un cinema spettacolare e dai tratti populisti, percorso da generiche perorazioni pacifiste e da non meno vaghe critiche alle dittature:
solo ne "La corona di ferro" le allusioni politiche divengono esplicite, tanto da far dire al nazista Goebbels "un regista tedesco che avesse fatto questo film oggi, in Germania,
sarebbe stato messo al muro".

Gino Cervi in La corona di Ferro
di Alessandro Blasetti (1941)

Nel dopoguerra, se si esclude l'omaggio ai partigiani di
"Un giorno nella vita"
(1946),
egli sforna lavori di puro mestiere: da menzionare
"Peccato che sia una canaglia"
(1954),
garbata commedia di caratteri con la coppia Loren-Mastroianni,
ed "Europa di notte" (1958),
che aprirà le porte al film-inchiesta di argomento sexy.

F.T.

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Filmografia

 




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