Celti, maghi e figli dei fiori
Nel repertorio dei Led Zeppelin non c'è solo il blues e
l'hard rock, ma anche il folk celtico e i miti medievali,
uniti a una passione particolare per l'occulto. Una passione
che spinse Page ad andare a vivere nella "casa maledetta"
del mago Aleister Crowley vicino al lago Loch Ness, in Scozia.
E fu proprio l'aura di magia nera che circondò la band a
scatenare le prime polemiche sul rock satanista. Polemiche
ancora attuali. Nei giorni scorsi Page ha vinto una causa
contro la rivista "Ministry magazine" che lo accusava di
aver assistito inerte alla morte di Bonham, indossando una
tunica "satanista" e tentando perfino un incantesimo. Robert
Plant, invece, è stato a volte criticato per aver scritto
testi da figlio dei fiori demodé: "Come può mai essere "datato"
un figlio dei fiori? - replicò -. L'essenza di ciò che scrivo
è il desiderio di pace, di armonia. È tutto quello che ogni
persona ha sempre voluto. Come può diventare un argomento
fuori moda?".
Oggi i figli dei fiori sono quasi una razza estinta, ma
i figli dei Led Zeppelin non si contano più. Gli ultimi
sono quelli di Seattle, della generazione grunge dei Nirvana
e dei Pearl Jam, che hanno aggiornato il loro hard rock
con un punk iconoclasta e disperato. Ma ai Led Zeppelin
non servono eredi. Hanno già venduto 80 milioni di dischi,
secondi solo ai Beatles. E sono ancora venerati da folle
di vecchi e giovani fan. Un elisir di eterna giovinezza
musicale: è questa la loro "scala per il paradiso".
di Claudio
Fabretti
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