James
Douglas Morrison è nato l'8 Dicembre 1943 a Melbourne in
Florida, vicino a Cape Canaveral. Suo padre, George Stephen
Morrison, era un ufficiale di carriera della Marina Americana
ed era appena ritornato da una missione di posatura di mine
nel Pacifico. Dopo la nascita di Jim, suo padre ritornò
in guerra per prendere parte alla riconquista delle isole
dai Giapponesi lanciando missili da una postazione aerea.
Per i tre anni successivi, Jim passò la vita con sua madre,
Clara, vivendo con i nonni paterni a Clearwater, nel Golfo
del Messico. I nonni di Jim erano originari della Georgia
e insistettero perché i buoni usi del Sud fossero inculcati
nel bambino fin dalla più tenera età. Nel 1946, un anno
dopo la fine della guerra, Steve (il padre) ritornò e fu
mandato per lavoro a Washington DC per sei mesi. Clara,
sollevata dal potersi separare dai soffocanti genitori di
Steve, accompagnò il marito portando Jim con sé. Dopo Washington,
Steve fu mandato a Albuquerque nel Nuovo Messico, come istruttore,
in un programma sulle armi atomiche. Mentre erano ad Albuquerque,
Clara dette alla luce il suo secondo figlio, Anna, dando
una sorellina a Jim.
Mentre
viaggiava in macchina con genitori e nonni nel tratto di
strada di circa 60 miglia tra Santa Fe e Albuquerque, Jim
fu testimone di un fatto che poi avrebbe descritto come
“il più importante della mia vita”. Capitarono per caso
dopo un incidente stradale che aveva coinvolto un camion
di indiani. Molti erano gravemente feriti. Jim ricordò in
seguito “io avrò avuto quattro o cinque anni e non so se
avevo mai visto un film e improvvisamente c'erano tutti
questi pellerossa e erano stesi per tutta la strada e sanguinavano
a morte. Io ero solo un bambino, e mi hanno fatto stare
nella macchina mentre mio padre e mio nonno sono tornati
indietro a vedere. Non vedevo niente - tutto quello che
ho visto è stato uno strano colore rosso e gente intorno,
ma sapevo che qualcosa stava succedendo perché percepivo
le vibrazioni della gente intorno a me perchè erano i miei
parenti e li conoscevo bene, e tutto d'un colpo capii che
loro non avevano idea di quello che stava succedendo più
di quanto ne avessi io. Quella fu la prima volta in cui
ho sperimentato la paura, l'anima dei fantasmi di quegli
indiani morti - forse uno o due di loro - che erano proprio
lì intorno folleggiando e mi arrivarono nell'anima e io
ero lì come una spugna, pronto a stare fermo e ad assorbirli....
non è una storia di fantasmi, è qualcosa che per me ha un
significato profondo”.
I
Successivamente, anche nel periodo maturo della sua vita,
Jim dichiarò sempre di essere posseduto dallo spirito di
un antico uomo della medicina indiana, uno Sciamano. Se
sia vero che questa esperienza è alla base dell’idea che
da uno stregone derivi la sua forza interiore può naturalmente
essere discutibile, ma è probabile che vedere la scena di
una tale carneficina abbia lasciato una forte impressione
nel bambino. Jim non ha mai dimenticato la tragedia e l’incidente
lo ha ossessionato per molto tempo, anche se suo padre,
disperato, alla fine gli disse che non era mai successo
niente, che era stato un sogno. A sette anni Jim fu di nuovo
sradicato perché i Morrison tornarono a Washington per un
anno. Nel 1952 Steve fu spedito in Corea e il resto della
famiglia si stabilì a Claremont, in California, per 2 anni.
Quando Steve ritornò, la famiglia andò di nuovo ad Albuquerque
per due anni ancora e poi si spostò ad Alameda nella California
del Nord - una piccola isola nella baia di San Francisco
che era sede della più grossa base navale americana nel
mondo. Fu qui che Jim incominciò le scuole superiori, come
allievo dell'Alameda High.
Qui Jim dimostrò di essere un ragazzo intelligente ed un
avido lettore, sebbene con attitudini ribelli. Diciotto
mesi dopo, il padre di Jim fu di nuovo mandato a Washington
e la famiglia si spostò ad Alexandria, in Virginia dove
affittarono una grande casa elegante nel quartiere residenziale
della classe borghese nelle vicinanze di Braddocks Heights
e Jim venne iscritto alla scuola superiore George Washington,
dove sarebbe rimasto per tre anni.
I
risultati di Jim furono straordinariamente buoni, con notevole
sorpresa degli insegnanti e dei compagni di scuola. Il suo
comportamento oscillava dal sorprendentemente cattivo al
più che buono con maniere eccellenti. Odiava l'autorità
e la sfidava continuamente. I genitori trovavano sempre
più difficile controllarlo, si scontravano continuamente
con la lunghezza dei suoi capelli e con il suo modo di vestire.
Jim cominciò anche a tenere un diario e sviluppò interesse
per la poesia e per la letteratura. Nelle sue note quotidiane
avrebbe scritto meticolosamente osservazioni varie, opinioni
e pensieri assieme ad abbozzi della propria poesia. Una
gran parte di questo lavoro ha fornito ispirazione e idee
per molte delle prime canzoni dei Doors. Il suo insegnante
di letteratura disse una volta al biografo Jerry Hopkins:
“Jim leggeva quanto e forse più dí qualunque altro studente
della sua classe. Ma tutto era così strambo che ho visto
un altro degli insegnanti andare alla biblioteca del Congresso
per verificare se i libri che Jim dichiarava di leggere
esistessero davvero. Io sospettai che se li inventasse,
visto che erano libri inglesi di demonologia del sedicesimo
e diciassettesimo secolo. Io non li avevo mai sentiti nominare,
ma esistevano e, dalle note che scriveva lui, penso che
li abbia letti e la Biblioteca del Congresso era l’unico
posto dove potevano essere.”
Gli
altri interessi di Jim erano la pittura - voleva diventare
un artista - e il blues. Di notte, andava di nascosto nelle
bettole vicino a Fort Belvoir per ascoltare i suonatori
negri di blues. A suo tempo dichiarò di odiare il rock &
roll e ascoltò incessantemente dischi di blues nella sua
stanza. La sua passione per il blues era superata solo dal
suo amore per la poesia. Idolatrava Blake, Rimbaud, Kerouak
e Baudelaire e leggeva le loro opere voracemente. Un giorno
disse al “ROLLING STONES”: “ho preso un sacco di appunti
durante le scuole superiori e al College e poi, quando ho
lasciato la scuola li ho buttati via tutti per qualche futile
ragione - o magari era valida. Ci sono poche cose che vorrei
avere oggi come quei due o tre libretti di appunti che ho
perso. Ho perfìn pensato di farmi ipnotizzare o di prendere
il pentotal per cercare di ricordare, perché avevo scritto
tanti appunti in quei libretti, notte dopo notte. Ma può
anche darsi che se non li avessi buttati via non avrei mai
scritto niente di originale perché erano principalmente
accumulazioni di cose che avevo letto o ascoltato, tipo
citazioni da libri. Penso che se non mi fossi liberato di
loro non sarei mai stato libero”.
Jim non aveva mai dato molto peso a quello che avrebbe fatto
dopo il diploma alla George Washington High. I suoi genitori
avevano insistito perchè si iscrivesse al Saint Petersburg
Junior College in Florida. Gli avevano anche organizzato
una permanenza con i nonni a Clearwater mentre frequentava
il College. Inizialmente Jim era perplesso e lo dichiarò,
però poi piano piano cominciò a vedere questa possibilità
come una maniera di liberarsi dalle restrizioni imposte
dai suoi genitori. Alla fine disse di si e si spostò in
Florida mentre la famiglia Morrison si spostava di nuovo
anche lei a San Diego, in California. Jim ritornò a casa
dalla famiglia nelle vacanze di primavera e annunciò ai
suoi genitori scioccati che stava pensando di trasferirsi
all’UCLA (l’Università della California a Los Angeles) a
studiare cinema.
I
genitori erano contrari per una serie di ragioni. Prima
di tutto consideravano quell'Università esageratamente libera
e poi, conoscendo le tendenze anarchiche di Jim, erano preoccupati
che questo suo lato selvaggio sfuggisse al controllo nella
pericolosa Los Angeles, la città del sesso e della droga.
Proibirono ufficialmente l'iniziativa e lo scortarono al
primo aereo diretto in Florida. Dopo un po' però i genitori,
benché incapaci di autorizzare formalmente il suo trasferimento
all'UCLA, avevano smesso di condannare completamente l'iniziativa
cosicché Jim poté passare l'inizio del 1964 a Los Angeles,
iscrivendosi all'Università nella facoltà di Arti Teatrali.
Soldi però i genitori non gliene davano così dovette usare
quelli che aveva messo da parte in una assicurazione che
suo padre gli aveva predisposto quando era bambino. Fatto
questo cominciò a cercarsi un posto per vivere. Alla fine
trovò un piccolo appartamento vicino al Campus dell'università.
Si immerse in quell'Università liberale con tutte le sue
forze. Gli piacevano le lezioni e passava ore a leggere
nelle biblioteche oppure in compagnia di poeti, scrittori,
artisti e musicisti, mangiando a volte in ristoranti messicani.
L'atmosfera non era però l'unica cosa che Jim stava assorbendo
e il suo consumo di alcol crebbe enormemente insieme alla
esplorazione di bettole e bar malfamati. Fumò marijuana
e ingoiò LSD assieme ad altri studenti e ricominciò a scrivere
il suo diario. Dopo un po' di tempo, le sue irregolari abitudini
alimentari e l'assunzione continua di LSD lo avevano trasformato
in un bel tenebroso, magro e giovane, con un volto perfettamente
scolpito, occhi magnetici e capelli i cui riccioli pesanti
scendevano più giù delle spalle.
http://digilander.iol.it/1doors/biografia.html