Le Alpi, si sa, sono un muro
di sasso, una diga confusa, fanno tabula rasa
di noi che qui sotto, lontano, più in basso, abbiamo
la casa;
la casa ed i piedi in questa spianata di sole che strozza
la gola alle rane,
di nebbia compatta, scabrosa, stirata che sembra di pane
ed una strada antica come l' uomo marcata ai bordi dalla fantasie
di un duomo
e fiumi, falsi avventurieri che trasformano i padani in marinai
non veri...
Emilia sdraiata fra i campi e sui prati, lagune
e piroghe delle terramare,
guerrieri del Nord dai capelli gessati, ne hai visti passare!
Emilia allungata fra l' olmo e il vigneto, voltata a cercare
quel mare mancante
e il monte Appennino rivela il segreto e diventa un gigante.
Lungo la strada fra una piazza e un duomo hai messo al mondo
questa specie d' uomo:
vero, aperto, finto, strano, chiuso, anarchico,
verdiano... brutta razza, l' emiliano!
Emilia sognante fra l' oggi e il domani, di
cibo, motori, di lusso e balere,
Emilia di facce, di grida, di mani, sarà un grande
piacere
vedere in futuro da un mondo lontano quaggiù sulla
terra una macchia di verde
e sentire il mio cuore che batte più piano e là
dentro si perde...
passeggia un cane e abbaia al vento un uomo...
Ora ti saluto, è quasi sera, si fa
tardi, si va a vivere o a dormire da Las Vegas a Piacenza,
fari per chilometri ti accecano testardi, ma io sento che
hai pazienza, dovrai ancora sopportarci....