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Pipino il Breve

Commedia con musiche scritta da
TONY CUCCHIARA


Scene e costumi: Francesco Geracà
Coreografie: Guido Guidi
Collaborazione ai testi: Renzo Barbera

Personaggi e interpreti:
Pipino il Breve, Re di Francia: Tuccio Musumeci
Belisenda, Regina d'Ungheria: Anna Malvica
Filippo, Re d'Ungheria: Pippo Pattavina
Berta dal "Gran Piede": Emiliana Perina
Belisario di Magonza: Vincenzo Ferro
Falista, sua figlia: Mariella Lo Giudice
Marante, scudiero di Falista: Leonardo Marino
Bernardo di Chiaramonte: Angelo Tosto
Morando di Ribera: Miko Magistro
Aquilone di Baviera: Giuseppe Lo Presti
Il cacciatore Lamberto: Marcello Perracchio
La Lamentatrice: Enza Lauricella
Il Cantastorie: Tony Cucchiara

Cortigiani e Popolani
Berta Ceglie
Alessandra Costanzo
Lia Manfrè
Massimo Marino
Mimmo Mignemi
Concetta Sciacca



Musici
"I Dioscuri": Pippo Calandrino, Giovanni Gallo,
Giovanni Lo Brutto, Francesco Sodano

Regia
Giuseppe Di Martino


Assistente per la scenografia e i costumi: Elena Carveni
Scene realizzate dal lab. di scenografia del Teatro Stabile di Catania
Costumi realizzati dalla sartoria"Guerina" di Catania

I Tecnici
Direttore di scena: Enzo Di Stefano
Capo elettricista: Franco Buzzanca
Elettricista: Salvo Orlando
Capo macchinista: Filippo Di Franco
Macchinista: Andrea Mangano
Fonico: Franco Patrignani
Sarta: Tania Laudani
Attrezzista: Armando Sciuto



Pipino il Breve nasce nel 1978 al Teatro Stabile di Catania.
Tony Cucchiara porta a Mario Giusti, direttore del teatro, il canovaccio di una storia tratta dai volumi di Giusto Lo Dico che trattava in maniera molto esauriente l'epopea dei "pupi siciliani". La prima rappresentazione avviene al teatro "Verga" di Catania.
Negli anni successivi farà il giro del mondo.



La Storia

PRIMO TEMPO

Prologo
La compagnia di attori-pupi si prepara per
lo spettacolo.Il cantastorie annuncia che sarà
rappresentata la vicenda dell'avventuroso
matrimonio fra Pipino, detto "il Breve",
re dei Francesi, e Berta d'Ungheria,
detta "dal Grande Piede".

Quadro 1°
Alla corte di Pipino, ilRe, ormai vecchio e
ancora senza eredi, viene convinto a
prendere moglie. Viene scelta Berta d'Ungheria.
Una ambasceria parte per l'Ungheria.

Quadro 2°
Alla Corte d'Ungheria. Arrivano gli ambasciatori
che chiedono a Re Filippo e a sua moglie
la mano della figlia Berta per Re Pipino.
I reali acconsentono e, dopo avere descritto
la cospicua dote assegnata per il matrimonio
alla figlia, si congedano da
"Berta dal grande piede" che segue
gli ambasciatori.

Quadro 3°
Al castello di Magonza, sulla via del ritorno,
il corteo è ospite di Belisario che dopo
i festeggiamenti di rito, offre perfidamente
a Berta, come dama di compagnia, sua figlia
Falista, la quale sarà accompagnata dallo
scudiero Marante che ella ama di nascosto.

Quadro 4°
Un albergo alle porte di Parigi. Mentre il corteo
riposa, il cattivo "genio" dei Maganzesi
persuade l'ambiziosa Falista, che somiglia
a Berta in maniera straordinaria, a sostituirsi
alla promessa sposa e diventare così regina.
Marante è incaricato da Falista
di uccidere Berta. Sollecitata dall'impaziente
Pipino che invia un suo messo,l'Ambasceria
decide di raggiungere subito Parigi.

Quadro 5°
Nella foresta Magna, Marante, impietosito
dalla sorte della giovane Berta, anzicchè
ucciderla, la lega ad una quercia: penseranno
le belve a darle la morte. Ma, dopo una
notte di terrore, Berta, che ha rivissuto
i momenti della sua giovinezza, rivedendo
i volti dei suoi genitori curvi sulla culla
ad amarla, viene liberata da un cacciatore
che la ospiterà in segreto.

Quadro 6°
Corte di Pipinp. L'impaziente Re all'annuncio
dell'arrivo della promessa sposa, riveste
i suoi abiti migliori e accoglie Falista, che
per meglio accrescere
la somiglianza ha rivestito i panni di Berta,
e gli viene presentata come Berta dal Gran Piede.
Data la somiglianza delle due ragazze,
gli ambasciatori, infatti, non si sono
accorti dello scambio. Festa generale.

SECONDO TEMPO

Quadro 7°
La compagnia di attori-pupi racconta le guerre,
le conquiste di Pipino, che, intanto, ha avuto
due figli da Falista, sempre creduta Berta,
nei successivi sette anni.

Quadro 8°
Una campagna di Francia. Il Re e la Regina
d'Ungheria, che stanno andando a trovare
Berta che essi credono alla Corte di Pipino ,
apprendono dai contadini al lavoro che la loro
figlia sarebbe indegna della corona che porta.
Ella sarebbe infatti l'amante dello scudiero Marante.

Quadro 9°
Alla corte di Pipinp, gli increduli reali d'Ungheria,
smascherano la traditrice Falista.
Pipino ordina che la bella infedele sia
uccisa insieme allo scudiero Marante.
Il nobile Aquilone propone allora
un "giudizio di Dio": un campione del Re
affronterà in duello mortale Marante,
difensore di Falista.

Quadro 10°
Dopo la vestizione delle armi di combattimento,
il Conte Morando, campione del Re, e Marante
si affrontano in duello. Per salvare Morando,
in pericolo, si intromette fra i duellanti
una donna di corte, sua innamorata,
che Marante involontariamente uccide.
Vinto dal rimorso, Marante si toglie la vita.
Si celebrano i suoi funerali.

Quadro 11°
Tutta la Corte, per giorni e notti, è alla
ricerca di Berta nella Foresta Magna,
senza riuscire a trovarla.
Finchè un venditore ambulante porta
al Re un tappeto. In esso Berta ha ricamato,
per sette anni, tutta la sua storia,
con l'indicazione del luogo in cui vive.

Quadro 12°
Berta è ritrovata nella casa di campagna
del suo salvatore, Lamberto. Senza indugio,
Pipino impalma Berta, che si fa riconoscere
per il grande piede, e consuma le nozze
in casa dello stesso Lamberto,che viene
nominato per il fausto evento,
Conte e Gran Cacciatore del Re.

Quadro 13°
La discendenza legittima è assicurata.
Come in un presepio da favola,
il neonato reale viene presentato a tutti:
è il futuro, glorioso Carlo Magno,
il Re dei Paladini, gli imbattibili e mitici
guerrieri di Francia.

 

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