U
mæ ninin u mæ
Il mio bambino il mio il mio labbra grasse
al sole di miele di miele tumore dolce benigno di tua madre spremuto
nell'afa umida dell'estate dell'estate e ora grumo di sangue orecchie
e denti di latte e gli occhi dei soldati cani arrabbiati con la schiuma
alla bocca cacciatori di agnelli a inseguire la gente come selvaggina
finché il sangue selvatico non gli ha spento la voglia e dopo il ferro
in gola i ferri della prigione e nelle ferite il seme velenoso della
deportazione perché di nostro dalla pianura al modo non possa più
crescere albero né spiga né figlio ciao bambino mio l'eredità è nascosta
in questa città che brucia che brucia nella sera che scende e in questa
grande luce di fuoco per la tua piccola morte.
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