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Franca Rame
BIOGRAFIA


18 luglio 1929
Franca Rame nasce a Parabiago, un piccolo paese in provincia di Milano, per un caso:la sua famiglia recitava lì.
Il padre Domenico, la madre Emilia, il fratello, zii e cugini, con aggiunta d'attori e attrici scritturati, costituivano una compagnia familiare che girava, con un teatro di marionette di legno, per i paesi e le cittadine della Lombardia, del Veneto e del Piemonte recitando riviste,
drammoni e operette.
La Famiglia Rame aveva tradizioni teatrali antichissime, fin dal 1600,
erano attori, burattinai e marionettisti secondo le occasioni.
Con l'avvento del cinema decidono di abbandonare burattini e marionette e di passare al "teatro di persona" arricchito con tutti gli "effetti speciali" del teatro con pupazzi.
Girano di paese in paese raccogliendo grande simpatia e consensi.
Ancora oggi, nonostante il personale successo teatrale e televisivo, se Franca capita, in uno di quei paesi la gente dice:
"E' la figlia di Domenico Rame".
Nella miglior tradizione della Commedia dell'Arte, recitano, improvvisando, utilizzando un repertorio di situazioni
e dialoghi tragici e comici.
Spesso capitava che debuttassero in una nuova cittadina o paese mettendo in scena, dopo aver fatto inchiesta-ricerca tra la popolazione, la storia della vita del Santo o della Santa Patrona del luogo.
I testi degli spettacoli andavano dal teatro biblico a Shakespeare, da Cechov a Pirandello, da Nicodemi ai grandi romanzi storici a sfondo sociale dell'800 spesso legati al pensiero socialista e anticlericale.
Così erano rappresentate le vite di Giordano Bruno,
Arnaldo da Brescia e Galileo Galilei.


Domenico Rame era il poeta della compagnia di fede socialista e, fin da allora, spesso gli incassi delle serate erano date in sostegno alle lotte operaie (fabbriche in occupazione) o per costruire asili o per altri scopi benefico-sociali. Di questa attività esiste tutt'ora una documentazione accuratissima nell'archivio RAME-FO, conservata probabilmente dalla madre di Franca, Emilia Baldini, maestra, figlia di un ingegnere del comune di Bobbio. Emilia, giovanissima maestra, si innamora di Domenico, che ha circa vent'anni più di lei, e, nonostante l'opposizione severa della famiglia, lo sposa. Domenico si stava esibendo a Bobbio con le sue marionette e burattini, insieme girano per tutta la provincia lombarda. Emila diventa attrice e costumista. E' lei che insegna ai quattro bambini, nati dal matrimonio, a recitare i vari ruoli e a muoversi sulla scena. Viene ricordata come donna eccezionale, puntigliosissima e ottima organizzatrice: autentica "reggitore" della compagnia.
In quell'ambiente Franca Rame ha fatto il suo apprendistato. Ha sempre sentito il palcoscenico come casa propria "perché - dice - ci sono nata: ho debuttato ad otto giorni (interpretava il figlio neonato di Genoveffa di Bramante) in braccio a mia madre... non parlavo tanto quella sera lì!" In seguito, nella stagione, 1950-'51 Franca Rame, seguendo la sorella Pia, lascia la famiglia e viene scritturata dalla compagnia primaria di prosa Tino Scotti per lo spettacolo "Ghe pensi mi" di Marcello Marchesi
Teatro Olimpia di Milano.

Dario Fo e Franca Rame

1951-52

Milano - Teatro Odeon Franca Rame e Dario Fo si incontrano casualmente: entrambi vengono scritturati da Carlo Mezzadri, impresario della Compagnia Nava-Parenti e marito di Pia Rame, per lo spettacolo "Sette giorni a Milano" di Spiller e Carosso.

La tecnica di corteggiamento di Dario verso Franca è anomala: finge di ignorarla completamente.
Dopo qualche settimana, lei lo blocca dietro le quinte e gli dà un gran bacio sulla bocca.
Si fidanzano.

Franca nello spettacolo copre il ruolo di "bellissima" subrettona recitante. La differenza tra subrettine e subrettone era che queste ultime non avevano l’obbligo di mettersi in ‘puntino’
(due fiori a coprire i capezzoli e un minuscolo slip simile all’attuale tanga).

Dario nello spettacolo esegue il monologo "Il pòer nano" ("povero cocco", affettuosa espressione lombarda) ottenendo un discreto successo. Viene così invitato dalla RAI a partecipare alla trasmissione radiofonica "Chicchirichì" con Franco Parenti. Raggiunge una certa notorietà recitando i suoi monologhi in chiave satirica su protagonisti legati alla tradizione popolare della Bibbia
e di opere liriche.

 


Questo suo nuovo linguaggio sovverte i rapporti della retorica narrativa "ufficiale". E' l'inizio di un lavoro che più tardi sarà sviluppato in "Mistero Buffo" con rivisitazioni della storia e intromissioni nella leggenda popolare. Questo è il periodo in cui realizza in grottesco le storie di Caino e Abele,
Sansone e Dalila, Abramo e Isacco, Giulietta e Romeo, Mosè, Otello, Rigoletto, Amleto,
Giulio Cesare, Davide, Nerone e altri.

Le esibizioni di Fo vengono fermate, per intervento censorio, alla diciottesima puntata: finalmente i dirigenti si accorgono della satira sociale e politica che scaturisce da queste pur candide storie.

- Roma - Franca interpreta il film "Papaveri e Papere" di M. Marchesi con W. Chiari.

- Milano -Teatro Odeon : "Cocoricò", spettacolo satirico con Dario Fo, Giustino Durano, Viky Enderson ed altri. Lo spettacolo sarà portato in tournée.


Settembre. - Milano - Teatro Nuovo: "I fanatici" di Marchesi e Mez, musiche di Kramer. Franca Rame è scritturata da Remigio Paone in una grande compagnia di rivista:"Billi e Riva" che partirà per una tournée

1953

6 giugno - Milano - Piccolo Teatro: "Il Dito nell'occhio"

Fo con Franco Parenti, Giustino Durano scrive, dirige e interpreta "Il Dito nell'occhio". Sue sono anche le scene e i costumi. Il famoso maestro di pantomima Jacques Lecoq collabora allo spettacolo curandone la regia. E’ la prima vera rivista satirica del dopoguerra, cui partecipa anche Franca Rame. Approvazioni e polemiche da parte della critica. Difficoltà di reperire teatri dove rappresentare lo spettacolo. Drastica censura governativa e clericale: i fedeli, con cartelli affissi sulle porte delle Chiese, vengono invitati a non assistere alla rappresentazione, prassi che perseguiterà per molti anni la Compagnia Fo-Rame. Tournée.

1954

12 giugno -Milano - Piccolo Teatro: "I Sani da legare" con Fo, Parenti e Durano. Anche questo spettacolo dovrà affrontare le stesse difficoltà ma sarà un trionfo di pubblico. Pesanti reazioni dei partiti della destra e di Democrazia Cristiana.

24 giugno - Milano - Franca e Dario si sposano nella Basilica di Sant' Ambrogio (Fo ne "Gli arcangeli non giocano al flipper" del 1959 scriverà "…sposato in chiesa per accontentare madre di lei molto credente")

1955

Dario e Franca si trasferiscono a Roma, attirati dalla possibilità di fare cinema. Dario lavora come sceneggiatore (gag-man) con Age, Scarpelli, Scola, Pinelli, per la Ponti-De Laurentis e altre produzioni. Franca interpreta una decina di film, cosiddetti "di cassetta".

31 marzo -Roma - nasce il figlio Jacopo.

Fo scrive il soggetto cinematografico de "Lo svitato" (di cui Cesare Zavattini è entusiasta) che interpreterà con Franca Rame, per la regia di Carlo Lizzani. Per la stesura della sceneggiatura Dario viene coadiuvato da professionisti: Lizzani, Augusto Frassinetti, Massimo Mida, Fulvio Fo, Bruno Vailati.

1956

2 marzo Nelle sale cinematografiche esce il film "Lo svitato": clamoroso insuccesso!
(Commento del produttore Nello Santi: "Sei autori in cerca del personaggio. No comment.")

28 giugno "Non si vive di solo pane" trasmissione radiofonica (12 puntate) con Fo, Rame, Parenti, regia Giulio Scarnicci, musiche Fiorenzo Carpi.

Bolzano - Teatro Stabile - Franca recita in "Re Lear" col grande attore Memo Benassi. Lo spettacolo non andrà in scena per sopraggiunta grave malattia di Benassi.

1957

Roma - Teatro Arlecchino - "Non andartene in giro tutta nuda" di Feydeau con Franca Rame.

Dopo la disastrosa esperienza cinematografica, abbandonano il cinema, tornano a Milano e fondano la loro compagnia, "Compagnia Fo- Rame" di cui Dario è autore, attore, regista, scenografo e costumista. Da questo momento Franca sarà la principale collaboratrice e interprete dei testi di Fo e inoltre si accollerà il compito di organizzatrice dell’impresa. Pia, sorella di Franca,
si occuperà della realizzazione dei costumi, Enrico Rame e Fulvio Fo, dell’organizzazione:
"tutto in famiglia" come ai bei tempi della Famiglia Rame.

1958

6 giugno Milano - Piccolo Teatro: "Ladri, manichini e donne nude", quattro atti unici: "L'uomo nudo e l'uomo in frack" — "Non tutti i ladri vengono per nuocere" — "Gli imbianchini non hanno ricordi" — "I cadaveri si spediscono e le donne si spogliano".

Le quattro storie si avvalgono del classico gioco dell’equivoco, scambi di persone, scale infinite che attraversano la scena e gags clownesche.

Tournée di 10 mesi per tutta l'Italia.

10 dicembre - In collaborazione con il Teatro Stabile di Torino va in scena "Comica finale", quattro atti unici: "Quando sarai povero sarai re" — "La Marcolfa" — "Un morto da vendere" — "I tre bravi". Brevi storie comiche, simili per a quelle che la struttura famiglia Rame recitava alla fine dei suoi spettacoli, le comiche finali appunto. Dario Fo e Franca Rame, terminato il contratto con lo Stabile, rilevano scene e costumi e portano lo spettacolo in tournée con la loro Compagnia
per altri 8 mesi.


Dopo grandi difficoltà a reperire piazze e teatri disposti ad ospitarli, Paolo Grassi, allora direttore del Piccolo Teatro, offre loro il Teatro Gerolamo, magnifico teatro "all’italiana" dei primi dell’800 con palchi di soli 200 posti, dove solitamente si rappresentavano spettacoli di marionette. Ottengono un grandissimo successo tanto che il proprietario del grande Teatro Odeon, Papa, entusiasta, offre loro l’apertura della stagione successiva.

1959

11 settembre - Milano - Teatro Odeon: "Gli arcangeli non giocano a flipper".

È un successo a livello nazionale.

Lo spettacolo è in testa agli incassi teatrali italiani. La coppia Fo-Rame con questo spettacolo riceve 290 denunce per non aver rispettato i tagli di censura, ma stranamente non vi è alcuna conseguenza.

1960

Durante la tournée Fo scrive "La storia vera di Pietro D'angera, che alla crociata non c'era",
realizzato più tardi solo da altre compagnie con notevole successo.

2 settembre - Milano - Teatro Odeon: "Aveva due pistole con gli occhi bianchi e neri".
Storia ispirata dal famoso caso "Bruneri e Canella" lo smemorato di Collegno.

1961

Primo debutto all'estero di "Ladri, manichini e donne nude" all'Arena Teatern di Stoccolma
a Sofia in Polonia.

8 settembre - Milano - Teatro Odeon: "Chi ruba un piede è fortunato in amore". Tournée.

1962

10 maggio- RAI 2: "Chi l'ha visto?" rivista televisiva con Fo-Rame e altri.

11 ottobre -RAI 1: "Canzonissima"

Dario scrive i testi, dirige, con Vito Molinari, e presenta con Franca Rame la popolarissima trasmissione legata alla lotteria nazionale.

Gli sketch di Fo-Rame diventano un caso nazionale, scatenando violente polemiche. Si trattano problemi legati alla vita reale come le malattie professionali dell’intera famiglia di una casellante, i muratori che muoiono precipitando dalle impalcature e così via, e per la prima volta in televisione si odono pronunciare parole come "mafia", "morti bianche", "serrata" e "sciopero".

Il successo popolare è incredibile. La direzione della RAI, sotto la pressione dei politici più reazionari, inizia a dimostrare un certo nervosismo preoccupato e, nonostante i testi siano già stati approvati dal direttore generale Dott. Pugliesi, si iniziano a imporre tagli su tagli.

In particolare, uno sketch sulla mafia nel quale una donna siciliana racconta in modo apparentemente paradossale ad un giornalista il susseguirsi di ammazzamenti di sindacalisti, contadini ecc... genera un finimondo. Malagodi, senatore liberale, interviene alla Commissione di Vigilanza sulla Televisione del Parlamento italiano, protestando perché: "Si insulta l'onore del popolo siciliano sostenendo l'esistenza di un'organizzazione criminale chiamata mafia!".

La coppia Fo-Rame riceve anche minacce di morte scritte col sangue e la tipica bara di legno in miniatura. L’intera loro famiglia viene perciò messa sotto scorta dalla polizia.

Inizia un braccio di ferro con la RAI sulla censura: poche ore prima dell’andata in onda dell’ottava puntata, la direzione RAI comunica il taglio di tre sketch. Dario e Franca, ricordando che erano già stati approvati dal Dott. Pugliesi, propongono per la sostituzione dei brani la sospensione della trasmissione di una settimana (adducendo come pretesto una malattia di Fo). Durante quest’incontro con due alti dirigenti vengono velatamente minacciati di denuncia certa per danni e anche di probabile arresto. Con molta tensione, con i loro avvocati attendono la decisione RAI che arriva a 15 minuti dall’inizio della trasmissione. O si va in onda con i tagli o niente.

Decidono per il "NIENTE".

Un’annunciatrice a inizio trasmissione comunicherà il loro abbandono. All’uscita del Palazzo della Fiera, centinaia di persone li attendono. Manifestazioni e attestati di solidarietà sono espressi in migliaia di telegrammi e lettere. La RAI tenta, ma non riesce a sostituire Fo e Rame poiché tutti gli attori italiani e stranieri tra i quali Ives Montan, seguendo le indicazioni della SAI (Sindacato-attori), rifiutano di prenderne il posto.

Cinque saranno i processi a loro carico, con una assoluzione e quattro condanne, con richiesta di danni per miliardi che i Fo non pagheranno.

Per 16 anni saranno totalmente esclusi sia dai programmi Radio e Tv, a quei tempi monopolio esclusivo dello Stato Democristiano, che dalle campagne pubblicitarie.
Per 16 anni il nome Fo-Rame non sarà mai pronunciato.

http://62.110.58.111/default.asp

www.francarame.it

 

 

Filmografia

 

FOLLIE D'ESTATE
di Edoardo Anton.
Con Ugo Tognazzi, Carlo Dapporto, Walter Chiari, Riccardo Billi, Renato Rascel, Franca Rame, Tiberio Murgia, Dario Fo, Galeazzo Benti
Comico, Italia 1966


EXTRACONIUGALE
di Giuliano Montaldo, Mino Guerrini, Massimo Franciosa.
Con Lando Buzzanca, Franca Rame, Renato Salvatori, Gastone Moschin, Liana Orfei, Turi Ferro
Comico, Italia 1965


AMORE IN QUATTRO DIMENSIONI
di Mino Guerrini, Gianni Puccini, Massimo Mida, Jacques Romain.
Con Philippe Leroy, Sylva Koscina, Michèlle Mercier, Franca Rame, Gastone Moschin, Carlo Giuffrè
Film a episodi, Italia 1964


CAPORALE DI GIORNATA
di Carlo Ludovico Bragaglia.
Con Nino Manfredi, Maurizio Arena, Franca Rame, Rossella Como
Commedia, Italia 1958


LA ZIA D'AMERICA VA A SCIARE
di Roberto Bianchi Montero.
Con Virgilio Riento, Franca Rame, Tina Pica
Comico, Italia 1958


AMARTI È IL MIO DESTINO
di Ferdinando Baldi.
Con Narciso Parigi, Lyla Rocco, Maria Pia Casilio, Franca Rame, Luigi Tosi
Commedia, Italia 1957


IL COCCO DI MAMMA
di Mauro Morassi.
Con Maurizio Arena, Franca Rame, Geronimo Meynier, Ingebor Schoener, Memmo Carotenuto
Commedia, Italia 1957


RASCEL FIFÌ
di Guido Leoni.
Con Renato Rascel, Franca Rame, Annie Fratellini, Dario Fo
Comico, Italia 1956


LO SVITATO
di Carlo Lizzani.
Con Georgia Moll, Franca Rame, Dario Fo
Commedia, Italia 1956


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