Bjork Gudmundsdottir (letteralmente "figlia di Gudmund")
e’ nata il 21 ottobre 1966 a Reykjavik, capitale dell’Islanda.
Dall’eta’ di 6 anni fino ai 14 ha frequentato una scuola
di musica locale, dove ha studiato i classici, ed ha imparato
a suonare il flauto ed il pianoforte. La casa di famiglia
era una comune hippy, con un giro vorticoso di artisti e
musicisti. Il padrino di Bjork, Saevar Arnason, era lui
stesso un chitarrista e suonava in una band chiamata "Pops"
che faceva musica ispirandosi a Jimi Hendrix, Eric Clapton
ed alla "musica hippy in generale". Questo clima bohemien
lascia un segno nel background culturale di Bjork, e produce
un frutto: il suo primo album da solista, intitolato "Bjork",
pubblicato in Islanda nel 1977. La documentazione su quest
album e’ scarsa. Anche se Bjork lo cita spesso, non da’
mai dettagli precisi. Sua madre (Hildur Hauksdottir) invece
ne parla: "Il disco usci’ mentre Bjork era ancora a scuola.
Li’ erano soliti fare uno spettacolino ogni settimana in
cui ognuno faceva qualcosa. Bjork canto’ una canzone di
Tina Charles, "I love to love". Lei era nata cantante: ha
cominciato molto presto: gia’ a sette mesi cantava delle
melodie.
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I professori di Bjork rimasero impressionati dalle sue
capacita’ e portarono la futura star alla radio islandese
dove canto’ la canzone in diretta. Dopo questa esibizione
le offrirono un contratto per una registrazione alla
casa discografica "Falkkin". Ho conosciuto due musicisti
li’, Palmi Gunnarsson, bassista e cantante, e Sigurdur
Karlsson, batterista, che hanno registrato delle canzoni
con Bjork. Abbiamo lavorato al DAT negli studi Hljdrijinn
di Reykjavik. Palmi e Siggi erano due dei migliori misicisti
islandesi." Dopo questa prima registrazione Bjork lavoro’
sempre con lo stesso staff, tra cui il padrino Saevar
Arnason e Bjorgvin Gislason, uno dei piu’ acclamati
chitarristi islandesi. Bjork restituira’ il favore nell’83,
quando cantera’ nell’album di Gislason "Orugglega" la
canzone "Afi". L’album di Bjork fu rilasciato per Natale
‘77 con una foto di copertina scelta dalla madre e fatta
nello studio di Reykjavik.I produttori Gunnarsson e
Karlsson costruirono un perfetto album pop anni ‘70,
in cui si mescolavano ritmi tradizionali islandesi,
covers di "Christopher Robin" di Melanie, di "Your kiss
is sweet" di Stevie Wonder, "Alta mira" di Edgar Winter,
"Fool on the hill" dei Beatles (tradotta in "Alfur Ut
Ur Hol"), ed una sua canzone originale, strumentale,
"Johannes Kjaval", dedicata al celebre pittore islandese.
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Nonostante la giovane eta’ Bjork si occupa intensamente
del disco e riesce ad imprimere la sua personalita’ nei
brani, piu’ di quanto abbiano fatto i suoi produttori. Forse
per un difetto comune alle stars, l’autocelebrazione, Bjork
ha recentemente dichiarato che l’album divenne disco di
platino in Islanda, trasformandola istantaneamente in una
celebrita’. Sua madre pero’ non ne e’ cosi’ sicura: "Non
ne ho idea!" risponde quando le si chiede quante copie "Bjork"
vendette, "A tutt’oggi e’ esaurito, so questo. E lo stanno
suonando ancora alle radio islandesi! Ma a quel tempo, lei
non era propriamente una che si poteva definire "famosa".
In Islanda e’ diverso dalle altri parti del mondo: e’ un
luogo cosi’piccolo che si conoscono gia’ tutti. Ma il disco
non riusci’ ad allontanarla dalla scuola". Cosa accadde
alla casa discografica Falkinn? "Hanno smesso di produrre.
Ora vendono dischi di altri artisti, e biciclette!" Exodus:
1979-1980 Il punk e la new wave non arrivarono in Islanda
fino alla fine degli anni ‘70 ed all’inizio degli ‘80. Ma
quando vi giunsero Bjork fu una delle prime ad esserne influenzata.
Attorno al ‘79, mentre era ancora a scuola, formo’ la sua
prima band, gli Exodus. Era una band di new wave-pop, e
di quel gruppo rimangono solo delle cassettine, ed un’apparizione
in una Tv locale che segna un gradino in piu’ nella carriera
di Bjork.
Un altro progetto di Bjork furono i "Jam 80", ma la
cosa non funziono’. Tappi Tikarras 1981/1983 Nell’
81 Bjork, a 14 anni, formo’ la band "Tappi Tikarrass",
di cui faceva parte un ex membro degli Exodus, il
bassista Jacob Magnusson. I "Tappi" furono la mand
piu’ professionale di Bjork fino a quel momento, e
registrarono due albums. Nel secondo album, "Miranda"
(1983), la band suonava un repertorio di new wave
e trash ispirato ai "Rezillos" ed agli "X-ray Spex".
Prima di Miranda, i Tappi Tikarrass rilasciarono un
mini album di sei canzoni, "Bitid fast i vitid" (
qualcosa come "mordi forte la tua mente") per l’etichetta
Spor nell’ 81, album che vendette bene, dando alla
band una solida reputazione. Il modo di parlare in
pubblico ed il comportamento di Bjork in questo periodo,
salvo che per le urla caratteristiche del punk, era
assai lontano dalle stranezze tipiche dell’artista
sia coi Sugarcubes che da solista.
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Coi Tappi Tikarrass Bjork lavoro’ assieme al futuro membro
degli Sugarcubes, Einar Orn, quindi con Purrkurr Pillnikk,
e Sigtryggur Baldursson, batterista della prima band islandese
conosciuta al di fuori del territorio nazionale. Peyr era
stato portato all’attenzione inglese grazie al vocalista
Jaz Coleman, che girava per il mondo seguendo i piu’ vari
interessi, e si reco’ al Nord per lavorare con questi islandesi.
I Tappi Tikarrass, Purrkurr Pillnikk e Peyr apparvero tutti
assieme nel controverso documentario del ‘82 "Rokk I Reykjavik"
(Rock a Reykjavik), che per la prima volta in Islanda trattava
temi "giovani" come sniffatori di colla e tossicodipendenza.
L’etichetta degli Sugarcubes, la Smekkleysa (Bad taste)
recentemente ha ristampato un doppio album con le canzoni
del documentario, contenente le canzoni dei Tappi Tikarrass
"Hrollur" e "Dukklisur", con una nuova copertina e contenente
un poster della cantante dei TT, Bjork Gudmundsdottir, in
un vestito giallo. Nel frattempo le ultime registrazioni
dei TT, esecuzioni live di "Speglar" e "Seidiur", sono apparse
nella compilation "Satt 3"(1983). Kukl: 1984/1986 Dopo lo
scioglimento dei Tappi Tikarrass, Bjork ha unito le forze
con Purrkurr Pillnikk, Einar Orn e Peyr Siggi a formare
i "Kukl" ("stregoneria"), band assai critica nei confronti
della societa’ con lo scopo di scioccare e destabilizzare
i valori della gente comune.
In un’apparizione televisiva Bjork appariva con le mani
fasciate in seguito ad un piccolo incidente e le voci che
si diffusero furono che il gruppo assumeva sostanze stupefacenti!
Costruita in base agli elementi rumorosi dei tre primitivi
membri della precedente band, i Kukl dominarono la scena
punk, ispirandosi ai Killing Joke e a Siouxsie and the Banshees,
i due gruppi che piu’ avevano influenza in islanda. Con
ogni nuova azione raggiungeva un maggior livello di successo,
e Bjork assieme al suo futuro partner negli Sugarcubes Einar,
e a Siggi, raggiunse un notevole grado di successo internazionale,
che sfocio’ in due albums: "The eye" e "Holydays in Europe
(The Naughty naughty)", ben distribuiti in Inghilterra dall’etichetta
anarchica Crass. Mentre "The eye" fa solo intuire che la
cantante dei Kukl e la futura Bjork solista sono la stessa
persona, alcuni tocchi vocali magici e caratteristici della
Bjork come noi la conosciamo si possono gia’ ascoltare in
Holydays in Europe. Entrambi gli LP sono stati ristampati
piu’ volte nel corso degli anni ‘80 sull’onda del successo
degli Sugarcubes. I Kukl sopravvivono fino all’86 quando
dopo tre anni di punk anarchico Bjork, Einar e Siggi sciolgono
la band (lasciando una dozzina di canzoni da parte) per
formare un nuovo gruppo che abbandonasse l’attivismo politico
dei Kukl .
Il
loro nuovo nome era "Sycurmolnarnir", cioe’ "Zollette
di zucchero". Sugarcubes 1986/1992 Nella meta’ degli
anni ‘80 gli Sugarcubes furono definiti la miglior
band dai tempi degli Smiths. E col loro singolo di
debutto, "Ein mol a mann" (One cube per head), che
conteneva "Ammaeli" (Birthday) e "Kottur" (cat) Bjork
dimostra che con l’eta’ la voce e’ arrivata. Con deliziosi
urletti e grossolani borbottii, col suo caratteristico
gemere con selvaggio abbandono in toni che sembrano
provenire da un altro mondo, sembra esplodere con
indiavolato piacere [che fatica tradurre ‘sta frase!
NDMarietto]. Con il contributo degli straordinari
brontolii di Einar , Siggi e della combriccola, con
"birthday" gli Sugarcubes creano uno dei sounds piu’
genuini della decade. Parafrasando spiritosamente
i "Kinks Ray Davies", Bjork annuncia "Non siamo come
chiunque altro" e lo prova con l’album super-acclamato
dalla critica "Life’s too good". Con questi riconoscimenti,
ora le grandi majors iniziano a corteggiarli con ingenti
somme di denaro (750.000 sterline, per esempio) per
averli sotto contratto, ma loro rifiutano!
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Il secondo album "Here today, tomorrow, next week!", non se
la passa cosi’ bene e lascia impalata la band sul suo esagerato
motto di "dominazione del mondo o morte!". Il terzo album,
"Stick around for joy" fu considerato un ritorno alla forma,
pero’ piu’ pop e meno sperimentale dei precedenti. Einar prosegue
nel suo ruolo di rapper della band, cosa che fa perdere effetto
alla maesta’ vocale di Bjork rendendolo superfluo ed irritante
fino a spingere la band a licenziarlo. Dopo sei anni di alterne
fortune, la band che era stata formata quasi per gioco era
divenuta un affare serio. "Ho realizzato che si trattava di
"Ora O Mai Piu’ " ha detto Bjork recentemente. "O registravo
subito tutte quelle canzoni che mi giravano per la testa da
anni, o non l’avrei mai fatto". Nel 1992 lascia gli Sugarcubes
ed intraprende la carriera solistica. Solista: 1990/1993 La
storia dello scioglimento degli Sugarcubes e’ probabilmente
inaccurata, ma e’ certo che i vari componenti del gruppo tornarono
piu’ meno tutti ad una vita normale in Islanda, con Bjork
che , da parte sua, ando’ a lavorare in un chiosco di mercato,
o se preferite, in una bottega di antichita’, per aiutare
ad estinguere parte dei debiti accumulati dalla band attraverso
gli anni ‘80.
By
www.geocities.com/hollywood/hills/8459/index.html
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