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Biografia

Di Maurizio Vandelli

L'incontro ...da un'intervista con Maurizio: Per raccontare la storia dell'Equipe ci vorrebbero 1000 pagine ma cercherò di stringarla al massimo per Internet! Allora.... Nel 1961 nell'hinterland Modenese circolavano due gruppi "emergenti" e molto richiesti nei locali dove era possibile fare musica dal vivo: uno, "Paolo e i gatti" già "Marinos", cover-complesso con repertorio classicheggiante da locali d'élite, con Paolo Guarnera, leader della formazione, al sax, un certo Francesco Guccini alla chitarra e canto, Victor Sogliani al basso ed un piccolo batterista di nome Alfio Cantarella più Franco Fini chitarra e Marino Salardini al pianoforte, tutti già "musicisti per professione"; l'altro, quartetto più rock-pop-giovanile, "I giovani leoni" formazione 2 chitarre, basso e batteria, con alla voce e chitarra Maurizio Vandelli, altra chitarra e voce Franco Ceccarelli, Luigi Simonini voce e chitarra solista e Claudio Dotti alla batteria e voce, tutti non professionisti perchè ancora impegnati negli studi, si esibivano nei week-end e in estate. Ad una crisi all'interno dei "Giovani Leoni" causata dalla discordanza tra i componenti del gruppo sul tempo ed il denaro da investire eventualmente sulla musica penalizzando lo studio o mollare tutto, corrispondeva un quasi disfacimento di "Paolo e i gatti" causato dalla chiamata alla leva di Guccini e all'abbandono di due dei componenti del sestetto: Fini e Salardini.

Una sera prima di cena, Victor si reca a casa mia con una proposta: "...perchè non vieni a suonare con noi al posto di Guccini!?". L'annunciato ed inevitabile scioglimento dei "Giovani Leoni" e il grande amore che provavo per la musica condizionarono la mia risposta praticamente immediata: "Sì vengo!". Fui convocato a fare un "provino" (quei musicisti non scherzavano!) in un locale da ballo vicino a Parma, mi mandarono sul palco da solo e mi dissero: "cantaci qualcosa!". Me la facevo sotto, ricordo che cantai per Victor e soci una canzone molto bella in francese "Dans mon ile" accompagnandomi con la chitarra... sorridevano, ce l'avevo fatta: facevo parte dei mitici "Paolo e i gatti"! Avvertii i restanti componenti del mio gruppo originario della mia scelta, la cosa li lasciò quasi indifferenti eccetto uno: Franco, che tramite un quasi-avvocato o qualcosa di simile, Corrado Bacchelli (in seguito produttore di Alan Sorrenti) mi mandò una lettera dove mi citava per danni! Buon inizio! La soluzione fu mediata da Paolo e i gatti che per avere me presero nel gruppo anche Ceccarelli pur non "amandolo" tanto! Quella formazione non durò molto, giusto il tempo di un inverno a Cortina d'Ampezzo al Cristallino come orchestra base; ci davano il cambio le "orchestre attrazione": i "Four Saints" con il chitarrista inglese padre di Brian May dei Queen allora di 3 o 4 anni lì a Cortina pure lui e Peppino di Capri nel suo pieno successo.

Paolo ci piantò in asso, il pianista pure e restammo noi quattro poveri "sfigati": Alfio, Franco, Victor ed io! Era destino: involontariamente stava per nascere l'Equipe 84! Il manifesto e cartolina dell'Equipe in occasione dell' uscita dell'Album "IO HO IN MENTE TE" Equipe 84 nasce... Dalle rovine dell'ex "Paolo e i gatti" i quattro "ruderi" Alfio, Franco, Maurizio e Victor, disoccupati, dopo un breve smarrimento e grazie all'incontro con un originale, estroso Pier Farri che diventerà il "direttore artistico" del quartetto, si mettono con grande impegno a preparare il grande evento, parole in italiano per un repertorio nuovo con musica mai sentita prima in Italia!

Nasce a Modena nel 1963 il più grande gruppo beat nostrano:
L'Equipe 84.
Una cantina con una minuscola stufa a legna in una piccola via di fronte all'allora famoso autodromo di Modena da dove arrivavano i suoni delle vetture di Formula 1 o delle auto della scuola di alta velocità di Piero Taruffi, era il luogo dove si "provava" il nuovo sorprendente quanto rischioso "repertorio" che avrebbe dovuto stupire tutti. Intanto si cercava un nome a quel gruppo che stava costruendo la propria celebrità sulla musica, Pier ed io cercavamo un nome che "suonasse" al femminile, dovevamo assolutamente distinguerci da tutti gli altri "complessi" ed anche provocare l'interesse e la curiosità dei ragazzi su di noi, ci piacevano i Four Seasons, ma quel nome in italiano era sì femminile (Le quattro stagioni), ma ricordava più una pizza che Vivaldi.

Ci capitò in mano un disco folcloristico cantato da una certa Equipe Tahitienne, il nome Equipe ci piaceva ma io ero un po' preoccupato da come l'avrebbero scritto se solo l'avessero sentito o come l'avrebbero pronunciato se solo l'avessero letto, quel nome alla francese! Mancava qualcosa dopo "Equipe", forse un aggettivo; dopo varie ipotesi del tipo "Equipe fantastica", "Equipe di Modena" e simili venne fuori quell'84, primo perchè suonava bene, secondo perchè già diabolici affaristi, speravamo che la Stock ci chiamasse per fare un Carosello! Scrissero subito che 84 era la somma dei nostri anni; non era vero ma non replicammo, infatti la somma dei nostri anni al momento era 85!
Ci facemmo crescere, anche con qualche dubbio, i capelli, trovammo look ed abiti originali: eravamo pronti per le prime foto!

Dopo un primo impatto di grande successo con il pubblico di ogni tipo, in ogni tipo di balera Emiliana e non, arrivammo al Piper di Roma, il primo disco ufficiale: "Quel che ti ho dato" e "Papà e mammà", tra il 65 e il 66 tutti i giornali del settore parlavano di noi, le ragazzine e spesso anche i ragazzi piangevano e urlavano ai nostri concerti, la radio, la televisione: eravamo diventati dei "Divi"!

Nessuno sbagliava più a dire o a scrivere il nostro nome; solo una battuta che circolava in quegli anni storpiava ancora quell'impronunziabile nome "Equipe": "Sapete cosa fanno 42 uomini che prendono il sole a pancia in giù? LE CHIAPPE 84!" Ah ah ah ah (risate...) Ridi, ridi... ce l'avevamo fatta

 

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